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Immobili, la Cina trema e la Bce accende i riflettori

Photo by Nic Low on Unsplash

Andrà in scena oggi a Wall Street la più ardita Ipo di sempre: i titoli di Rivian, azienda che finora ha prodotto un migliaio di auto elettriche, saranno offerti al prezzo di 77 dollari ciascuno, per una capitalizzazione di 67 miliardi di dollari circa, più di Stellantis o di Honda. In sede di offerta la società, al 22% controllata da Amazon, conta di raccogliere 12 miliardi di dollari, altro record assoluto. Bezos punta così a sfidare Tesla, che, nel frattempo, ha perso ieri il 12% sull’onda dell’annuncio della vendita di un pacchetto del 10% in mano ad Elon Musk, che in questo modo si alleggerirà di una parte dei debiti personali.

Alla vigilia della trimestrale di Walt Disney, insomma, la cronaca del mercato Usa tende ad assomigliare a una storia di Topolino, vedi la rivalità tra Paperone e Rockerduck. Ma stavolta i soldi sono veri, così come vera è l’accelerazione verso la corsa all’oro dell’auto elettrica che lascerà sul mercato non poche vittime.

Intanto, dopo otto sedute positive o, se preferite, 12 rialzi sulle ultime 19 (è capitato solo nel 1971 e nel 1954), i listini di New York hanno chiuso in ribasso, così come quelli cinesi. In entrambi i casi pesa l’ombra di un ospite indesiderato: l’inflazione.

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in calo dell’1%. A ottobre i prezzi alla produzione hanno registrato in Cina il rialzo più forte degli ultimi 26 anni, +13,5%. I prezzi al consumo sono saliti nello stesso mese dell’1,5%, leggermente più del previsto.

Torna a far paura l’immobiliare cinese, circondato da un preoccupante silenzio. Fantasia Holding Group, uno dei tanti sviluppatori cinesi con problemi di debito, è stato riammesso alle negoziazioni dopo sei settimane: il titolo è immediatamente crollato, ora segna un calo del 35%.

China Evergrande è intorno alla parità: oggi il conglomerato delle attività immobiliari e industriali dovrebbe pagare148 milioni di dollari di coupon su tre bond in dollari.

La Borsa di Hong Kong cede l’1%. Altrove, in Asia Pacifico, c’è l’indice Taiex di Taipei in lieve rialzo, mentre tutte le altre piazze azionarie scendono: Kospi di Seul -1%, Nikkei di Tokyo -0,5%.

Il future del Nasdaq è in calo dello 0,4%. L’indice dell’high tech ha chiuso la seduta in ribasso dello 0,6%. Dow Jones -0,31%, S&P -0,35%.

Dopo 126 anni di storia General Electric (+2,6%) si divide in tre: salute, energia e aviazione. Finisce così la storia della più importante conglomerata della storia.

Il dato più atteso del giorno è quello sull’inflazione Usa: previsto un rialzo del 5,9% in ottobre, dal +5,4% di settembre.

Nessuno scossone mercato obbligazionario: il Treasury Note a dieci anni è sui minimi da settembre, a 1,46%.

Il dollaro torna in forza dopo tre sedute di ribasso nei confronti delle maggiori controparti: euro dollaro in lieve calo a 1,158.

Crollano le quotazioni del gas naturale dopo l’aumento delle esportazioni russe. Il petrolio WTI sale per il quarto giorno consecutivo e arriva a 84,7 dollari il barile, circa un dollaro sotto i massimi di lungo periodo. Gli Stati Uniti hanno detto che una comunicazione sull’eventualità di un rilascio di una parte delle scorte strategiche non è imminente.

BCE, ALLARME PER LA VOGLIA DI MATTONE IN NORD EUROPA

Andamento contrastato ieri sui mercati europei a fronte di una situazione che sul versante della pandemia pende verso il brutto tempo. Tra gli effetti della stagione degli stimoli, scrive il Bollettino Economico della Bce, c’è il forte aumento della propensione all’acquisto di immobili da parte di famiglie più abbienti (il 44% del 20% degli europei più ricchi medita acquisti), ma questo agli occhi di Isabel Schnabel, membro tedesco della Banca centrale, è il campanello d’allarme di una possibile l’impennata dei prezzi delle case. L’allarme inflazione risuona anche nelle parole dell’olandese Knot, che, pur condividendo l’idea che la crescita dell’inflazione sia “temporanea”, invita ad alzare la guardia.

La stessa Christine Lagarde predica prudenza per le banche, una volta superata la fase acuta della pandemia. Secondo la presidente, “ora occorre affrontare le conseguenze a lungo termine sulla qualità degli asset. Il pieno impatto diventerà visibile solo gradualmente, il che pone sfide alla gestione del rischio di credito”. In questa cornice i listini però assumono una posizione di attesa, mentre l’euro cede qualche posizione sul dollaro, sempre a ridosso di quota 1,16.

SPREAD STABILE, BTP FUTURA RACCOGLIE UN MILIARDO

Scende in chiusura il rendimento dell’obbligazionario: il decennale scivola fino a 0,85%, nuovo minimo da metà ottobre. Lo spread nei confronti del Bund, in calo a -033%, si mantiene attorno a 113 punti.

Prosegue il collocamento del Btp Futura a 12 anni, che alla chiusura della seconda giornata di offerta ha raccolto 1,009 miliardi di euro, che sommati ai 958 milioni del primo giorno portano il totale provvisorio a 1,967 miliardi.

Prende il via oggi la tornata d’aste di metà mese: è attesa l’asta del Bot annuale, con rendimenti visti in calo. Sul mercato grigio il tasso del Buono novembre 2022 vale -0,540% circa, da confrontare con il -0,474% di metà ottobre.

La Bce ha reso noto infine che nel corso dell’ultima settimana ha fatto acquisti per 15,62 miliardi di euro nell’ambito del suo programma di acquisti di emergenza pandemica (Pepp). Il dato è in netto rialzo rispetto agli 8,2 miliardi della settimana precedente. Rallentano invece gli acquisti nell’ambito del Qe.

MILANO -0,97%, LA RIPRESA ACCELERA

Milano chiude in maglia nera, -0,97%, 27.521 punti, in un contesto europeo senza una direzione precisa.

Arrivano buone notizie dall’economia del Bel Paese. L’Italia recupererà i livelli di Pil pre-Covid “probabilmente o quasi certamente” nel primo trimestre del 2022. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, al termine dell’Ecofin. Franco ha ricordato che in precedenza si attendeva il raggiungimento del Pil pre-Covid nel secondo o nel terzo trimestre. Anche l’inflazione è sotto controllo. “In Italia – dice Franco – la dinamica dell’inflazione è significativamente più bassa: vedremo quanto questo sia temporaneo ma si trascina da un po’ di tempo e questo ci aiuta a recuperare un po’ di competitività”.

LO ZEW MIGLIORA, MA LA GERMANIA RALLENTA

Francoforte chiude in lieve calo (-0,02%), a fronte di dati congiunturali incerti. L’indice Zew sull’economia tedesca ha messo a segno a novembre un balzo a 31,7 punti, rispetto al precedente 22,3 e alle previsioni di 20,0 punti. Ma l’indice sulle condizioni economiche tedesche si è invece attestato a 12,5 punti, peggio del dato precedente a 21,6 e contro stime a 18,30.

Reuters riporta che i consulenti economici del governo tedesco stanno tagliando le stime di crescita dell’anno in corso: l’aggiornamento del comitato dei saggi dice ora +2,7% nel 2021, dal +3,1% stimato a marzo. A settembre, le esportazioni della Germania sono scese dello 0,7%, peggio delle previsioni.

La bilancia commerciale della Germania a settembre ha registrato una crescita a 16,2 miliardi, meglio delle stime (16 miliardi).

NISSAN FA VOLARE RENAULT. CARREFOUR, SVOLTA DIGITALE

 Sono piatte Parigi e Madrid, mentre Amsterdam perde lo 0,3% e Londra segna -0,36%. Vola Renault (+3,79%): la consociata Nissan (controllata dalla Regie al 43,4%) contribuirà con 157 milioni di euro ai risultati del terzo trimestre.

Carrefour (+2,26%) ha annunciato massicci investimenti (fino a 10 miliardi di euro entro il 2026) per diventare un protagonista nelle vendite in line. È stato annunciato in questa chiave anche un accordo con Meta (ex Facebook).

ALLARME CINA: GOLDMAN AFFOSSA MONCLER

Il report sul lusso di Goldman Sachs ha affossato Moncler (-3,14%), declassata a sell da neutral pur con un target price a 61 euro dai 60,5 precedenti. A preoccupare gli analisti sono le restrizioni introdotte dal presidente cinese, Xi Jinping, in merito alla tassa sui ricchi e alla prosperità comune. Nonostante il quarto trimestre dell’anno, fino ad oggi, abbia registrato buone performance, la banca d’affari vede un deterioramento del mercato più importante del lusso.

FERRAGAMO: “BUONI” I NUMERI DI OTTOBRE

Per contro si risveglia Tod’s (+4,01%). Salvatore Ferragamo +0,96%. Il vicepresidente Michele Norsa ha definito “ragionevoli” le stime del consensus e “buona” la performance di ottobre. Marco Gobbetti assumerà la carica di ad all’inizio del 2022. Sale anche Safilo (+3,6%).

UNICREDIT LASCIA LA TURCHIA, POP SONDRIO IN ROSSO

Tra le banche cambia rotta nel pomeriggio Unicredit (-0,84%), che ha bruciato il rialzo della mattina dopo l’annuncio della cessione dell’intera partecipazione rimanente nella turca Yapi Kredi. L’operazione genererà un impatto negativo sul conto economico di circa 1,6 miliardi, ma sul capitale l’effetto è moderatamente positivo. “In vista del nuovo business plan che sarà presentato il 9 dicembre, l’operazione è coerente con la strategia di semplificazione della struttura del gruppo e di ottimizzazione dell’allocazione del capitale”, sottolinea Equita. Hsbc ha alzato la raccomandazione sull’istituto di Piazza Gae Aulenti a “buy” con target a 14,2 da 13 euro.

Male la Popolare di Sondrio, che perde il 3,71% nel giorno dei risultati dei nove mesi e nonostante l’utile più che triplicato. In terreno negativo sia Banco Bpm (-1,97%) che Bper (-0,29%). Hsbc ha rivisto al rialzo i target su entrambi i titoli, rispettivamente a 3,15 euro e 2,8 euro. Prese di beneficio su Fineco (-1,82%) dopo i conti.

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Nel comparto utility, peggiora Enel, in flessione dell’1,4%. Giù anche A2A (-1,28%), più stabili Hera e Terna.

BRILLA INTERPUMP, SBANDA BREMBO

Acquisti sugli industriali, con Interpump (+1,4%) la più gettonata, seguita da Cnh Industrial (+1,38%) e da Leonardo (+0,55%). In rosso Brembo (-2,21%).

EQUITA PROMUOVE FIERA MILANO, TONFO DI MAIRE

In picchiata Maire Tecnimont (-6,28%), colpita dai realizzi di alcuni investitori istituzionali. Arretra anche WeBuild (-4%) dopo l’allungo della vigilia.

Fiera Milano +1,10% dopo i risultati. Equita alza il prezzo obiettivo sul titolo a 4,10 euro da 3,60 euro precedente.

Sull’EGM in progresso Digital Value (+2,23%). Cfo Sim ha alzato il target price a 122 euro da 115 euro, confermando a buy il rating, dopo l’acquisizione del 51% di TT Tecnosistemi. NB Aurora partecipa all’aumento di capitale di Blue Vet, che punta a costruire una rete nazionale di strutture veterinarie d’eccellenza.

Categories: Finanza e Mercati