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Immobili: aste giudiziarie in calo, cresce la qualità degli asset all’incanto. Dove e come secondo l’Osservatorio Berry Brick

Pixabay

Nella sua ultima analisi, l’Osservatorio Berry Brick ha individuato un calo dei volumi delle aste giudiziarie immobiliari. Ad analizzare i dati pubblicati è Berry Srl, advisor specializzato nella valorizzazione degli asset immobiliari e crediti garantiti. Nel primo semestre del 2025, il calo registrato si attesta al -15,9%. La lettura dell’analisi suggerisce che una delle cause principali è riconducibile alla digitalizzazione del mercato. Nonostante il calo delle vendite, i dati rivelano che la media degli asset è cresciuta dello 0,8%. Il dato, per Berry Brick, rappresenta un chiaro segnale del miglioramento della qualità media degli immobili all’asta.

Osservatorio Brick, aste: cosa dicono i dati del primo semestre

Il mercato delle vendite giudiziarie immobiliari ha subito una forte contrazione, ma si tratta di una contrazione selettiva. Il calo del -15,9% registrato nel primo semestre del 2025 è accompagnato da un altro dato: si osserva infatti una evoluzione strutturale nei modelli di liquidazione. Nell’analisi di Cherry Brick sono state rilevate 58.223 aste giudiziarie, nel periodo del primo semestre del 2025. Nello stesso periodo, l’anno scorso le stesse erano 69.237. Emergono altri due dati indicativi. Il primo riguarda la somma totale delle base d’asta, che registra un decremento del -15,2%: la somma è scesa 11,73 miliardi nel 2024, a 9,94 miliardi di euro nel primo semestre del 2025. Il secondo dato indicativo riguarda la crescita del valore medio per immobile. Il dato è cresciuto dello 0,8%, il valore medio è incrementato da 169.463 a 170.795 euro.

Osservatorio Brick: cresce la qualità degli immobili, così come la digitalizzazione

L’analisi fotografa una diminuzione dei valori del comparto residenziale: i volumi registrano un calo del -16,8% e del -17,9% dei valori aggregati. Anche gli immobili commerciali registrano un decremento, il valore base totale è al -21,7% e le procedure calano del -15,2%.

Ad ogni modo, come evidenza Chai Botta, Infrastrutture Lead di Berry Srl: “Il dato più rilevante non è la diminuzione dei volumi, ma l’aumento della qualità media degli asset giudiziari. Significa che sempre più spesso arrivano in asta immobili più strutturati, con documentazione regolare e appeal commerciale.”

I canali di vendita vedono ancora la vendita asincrona telematica come la più utilizzata, sebbene abbia conosciuto una contrazione limitata nei volumi: il dato è a -7,1%, e una riduzione dei valori del -10.4%. Pertanto l’analisi evidenzia che c’è stato un calo significativo delle modalità più tradizionali, ossia la sincrona mista che registra un -20,1% nel numero di aste, e la cessione presso il venditore che registra un -31.8%.

Le regioni che registrano riduzioni sono il Lazio, -33,8% nelle aste, ma la media per immobile cresce del +9,6%; la Sicilia, -18,5%, dove l’incremento per prezzo medio è cresciuto dello +0.5%; la Lombardia dove le aste sono calate del -14,1%.

Il Ceo di Berry Srl Luca Bonacina legge i dati come indicatori che riflettono un riequilibrio del settore. Gli indicatori, secondo Bonacina sono spinti da: una maggiore efficacia delle soluzioni stragiudiziali; una ottimizzazione dei portafogli da parte di banche; e infine la digitalizzazione delle vendite, e afferma: “L’investitore oggi non è più alla ricerca di quantità, ma di operazioni selezionate e ad alto valore recuperabile.”

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