Dalla presentazione dei conti di Iliad arrivano notizie non buone per Telecom Italia: l’operatore francese ha dichiarato di aver interrotto le trattative per una fusione con l’operatore italiano e di aver abbandonato questa possibilità. A Piazza Affari il titolo Telecom Italia reagisce con un netto calo: poco dopo mezzogiorno perde l’8,31% a 0,4162 euro, mentre aveva aperto a 0,4547 euro.
l gruppo francese delle telecomunicazioni valuterà opportunità di consolidamento sul mercato interno, ma non proseguirà ulteriori trattative con Telecom Italia, ha dichiarato il suo amministratore delegato Thomas Reynaud. “Non ci sono state discussioni con Telecom Italia dall’inizio di aprile e non riprenderanno” ha detto il Ceo in conferenza stampa. “Le prospettive di consolidamento in Italia sono ormai alle nostre spalle e l’ipotesi centrale è un mercato a quattro operatori”.
Illiad nel semestre ricavi a +3,8%. L’interesse per la connazionale Stf
Il gruppo Iliad ha registrato un aumento del 3,8% dei ricavi semestrali a 5,09 miliardi di euro, trainati da una performance stabile in Francia e dalla continua crescita della clientela in Italia. In aumento anche l’EBITDAaL, che passa da 1 miliardo e 859 milioni di euro del 30 giugno 2024 a 2 miliardi e 46 milioni di euro (+10,1%).
Iliad, società non quotata, guarda principalmente al consolidamento nel proprio mercato nazionale, poiché un eventuale scorporo del rivale SFR dalla sua società madre in difficoltà, Altice, ridurrebbe il numero di operatori di rete mobile in Francia da quattro a tre.
In Francia, gli abbonati al marchio Free sono rimasti stabili a 23,1 milioni. La Polonia ha guadagnato 100.000 clienti, raggiungendo quota 15,5 milioni, mentre l’Italia ha registrato 505.000 nuovi abbonati netti, arrivando a 12,5 milioni di clienti. Reynaud ha sottolienato che le discussioni su SFR, oggetto di speculazioni di vendita, rappresentano “un’opportunità per far crescere il nostro modello, il modello Free, a un numero maggiore di francesi”. Il Ceo ha confermato che ci sono state “discussioni molto preliminari” a giugno con i concorrenti, aggiungendo che se “uno dei nostri tre concorrenti fosse in vendita, sarebbe ovviamente nostra responsabilità valutare la questione”.