Scudetto in bilico, Europa affollata, salvezza da brividi: la 37° giornata di Serie A, com’era prevedibile, ha regalato emozioni a non finire, rimandando però i verdetti al gran finale di settimana prossima. A Parma e a Milano è andata in scena una vera girandola di emozioni: il Napoli ha sbattuto contro i legni (tre!) e un Parma tosto, portando a casa solo uno 0-0, ma l’Inter non ne ha saputo approfittare, beffata dalla Lazio dopo una partita folle e sprecona (2-2). Tutto rinviato all’ultima giornata, con un solo punto a dividere Conte e Inzaghi, e un tricolore ancora in bilico.
Nel frattempo, anche la corsa all’Europa si è fatta rovente. La Juve ha piegato l’Udinese e messo un’ipoteca sul quarto posto, ma Roma e Lazio sono ancora lì, pronte a provarci fino all’ultimo. I giallorossi hanno travolto un Milan nervoso e in dieci, i biancocelesti hanno strappato un punto d’oro all’Inter. Fuori dai giochi, invece, proprio i rossoneri, insieme a Fiorentina e Bologna (che però andrà comunque in Europa League grazie alla Coppa Italia), protagoniste di un pirotecnico 3-2.
E poi c’è la zona salvezza, ancora in bilico. Il Cagliari ha festeggiato una salvezza meritatissima con un secco 3-0 sul Venezia, che ora rischia grosso. Dietro, Empoli e Lecce hanno vinto, mentre Verona e Parma hanno pareggiato. Risultato? Cinque squadre in lotta per evitare due posti da incubo. Ultima giornata da batticuore assicurata, con incroci pesantissimi e destini appesi a un filo.
Corsa scudetto – Il Napoli frena a Parma, ma l’Inter si fa beffare dalla Lazio: classifica invariata
È stata una centrifuga di emozioni quella vissuta ieri sera tra Parma e Milano, che ha ribaltato ogni previsione… per poi riportare tutto al punto di partenza. Il Napoli di Conte ha mostrato segni di stanchezza e poche idee, ma anche una discreta dose di sfortuna: tre legni colpiti hanno fatto da colonna sonora a una serata che avrebbe potuto avere tutt’altro epilogo. Alla fine, gli azzurri sono usciti dal campo con il destino ancora tra le mani, ma è chiaro che contro il Cagliari, all’ultima giornata, servirà una prestazione molto più convincente per sperare di alzare il quarto scudetto della storia.
Nel frattempo, l’Inter ha visto sfumare il sorpasso proprio all’ultima curva. I nerazzurri, raggiunti da un rigore di Pedro al 90’ (concesso per un fallo di mano di Bisseck), hanno poi accarezzato il sogno del terzo gol nel recupero, ma prima Arnautovic, poi Acerbi, hanno sprecato il clamoroso match point. A novanta minuti dalla fine, tutto resta in bilico. Un solo punto divide le due squadre e questo campionato, che ci ha già abituati a ogni tipo di colpo di scena, ha ancora molto da dire. A Parma, il Napoli non è mai riuscito a trovare fluidità nella manovra, faticando ad attivare Lukaku e McTominay. Ha dovuto affidarsi alle parate di Meret (almeno due decisive su Sohm) e a qualche episodio da sfruttare con forza e determinazione. Ma il destino ha avuto altri piani: prima i pali (colpiti da Anguissa e Politano), poi uno strepitoso Suzuki, che ha deviato sulla traversa una punizione perfetta di McTominay, hanno negato la gioia ai tantissimi tifosi azzurri presenti al Tardini. Negli ultimi venti minuti, tolto l’episodio del rigore concesso a Neres e poi annullato dal Var, il Napoli ha praticamente smesso di giocare, restando con la testa (e l’orecchio) a San Siro. Lukaku si è trasformato nel cronista ufficiale a bordocampo, aggiornando in tempo reale i compagni su ciò che accadeva tra Inter e Lazio. E che partita, quella di San Siro.
L’Inter ha buttato via un’occasione enorme, in un match pazzo e amaramente familiare per certi tifosi nerazzurri. Il gol di Bisseck nel recupero del primo tempo ha messo pressione al Napoli, mentre il 2-1 firmato da Dumfries sembrava aver chiuso i giochi dopo il primo pareggio di Pedro. Ma al 90’, un tocco di mano dello stesso Bisseck ha regalato un altro rigore allo spagnolo, che ha firmato l’ennesima doppietta da subentrato con freddezza glaciale. San Siro è ammutolito, proprio come nel più classico dei déjà-vu. Gli errori di Arnautovic a porta vuota e di Acerbi al minuto 100 hanno solo aggiunto frustrazione. Ora non resta che vincere a Como (o almeno fare punti) e sperare che da Napoli arrivi qualche buona notizia, anche se il Cagliari è già matematicamente salvo. Tutto ancora aperto, da vivere fino all’ultimo respiro.
Conte: “Abbiamo l’osso in bocca e non dobbiamo mollarlo, ma sono molto stanco…”
“Siamo vicini, però ancora quel passo dobbiamo farlo – l’analisi di Conte -. È l’ultimo e lo faremo in casa con i nostri tifosi e il loro supporto, è un campionato molto difficile e noi quello che volevamo fare era dare fastidio alla fine. Siamo stati lì tanto, in testa, nonostante l’annata di tante difficoltà. Ma non ci siamo lamentati, siamo andati avanti e siamo a un passo da un qualcosa di inimmaginabile e storico per Napoli e il Napoli. Vincere qui è diverso rispetto ad altre piazze. Con noi tutto passa in secondo piano e tutto sembra normale. Mancavano Lobotka e Buongiorno, menomale che stiamo finendo perché perdiamo pezzi, ma nonostante questo restiamo lì a lottare, ci inventiamo qualcosa con i pochi in panchina. Abbiamo l’osso in bocca, non dobbiamo mollarlo… Lo scudetto mi ripagherebbe di tutto ciò che ho messo quest’anno, perché ho dato tutto e sono anche andato oltre. Sono molto stanco, ci arrivo giusto giusto alla fine. Napoli è una piazza bellissima, c’è passione ed entusiasmo. C’è una richiesta alta, a volte più di quello che si può fare”.
Corsa Europa – La Juve sale al quarto posto, Roma subito dietro, Milan fuori da tutto
La Juventus ha fatto il suo dovere. E l’ha fatto bene. Con un secco 2-0 inflitto all’Udinese allo Stadium, i ragazzi di Tudor si sono presi tre punti pesantissimi che valgono il consolidamento del quarto posto, proprio alla vigilia dell’ultima giornata. Decisive le reti, entrambe nella ripresa, di Nico Gonzalez e Vlahovic, quest’ultimo entrato dalla panchina e subito protagonista. Ora, per mettere in cassaforte la qualificazione alla prossima Champions, basterà vincere a Venezia. Ma la corsa non è ancora chiusa: dietro la Juve ci sono ancora la Roma e la Lazio che sperano.
I giallorossi hanno fatto il loro battendo 3-1 un Milan ridotto in dieci già al 21’ per l’espulsione di Gimenez, autore di una gomitata a Mancini lontano dal pallone. La squadra di Ranieri ha sfruttato la superiorità numerica e vinto grazie ai gol di Mancini, Paredes e Cristante, neutralizzando così il momentaneo pareggio di Joao Felix. Rosso nel finale anche per Conceiçao, che con tutta probabilità ha chiuso in anticipo la sua esperienza sulla panchina rossonera.
Nel frattempo, la Lazio ha acciuffato un 2-2 all’ultimo respiro contro l’Inter a San Siro, rimanendo aggrappata con le unghie alla corsa europea. Fuori dai giochi, invece, Milan, Fiorentina e Bologna (qualificato in Europa League attraverso la Coppa Italia), anche se i viola si sono tolti la soddisfazione di battere 3-2 i rossoblù nel “derby dell’Appennino” e possono ancora sperare in un posto in Conference. La classifica dice: Juventus 67, Roma 66, Lazio 65. Alla Juve basta vincere a Venezia. La Roma dovrà fare bottino pieno col Torino e sperare in un passo falso dei bianconeri. La Lazio, per arrivare quarta, ha bisogno di un mezzo miracolo: la Juve deve perdere, la Roma non deve vincere, e lei dovrà battere il Lecce in casa. Se Juve e Roma dovessero chiudere a pari punti, al momento sarebbero i bianconeri ad avere la meglio grazie alla miglior differenza reti (scontri diretti in parità). Contro la Lazio, invece, la Juve è in netto vantaggio negli scontri diretti e non è più possibile, matematicamente, un arrivo a pari punti tra Roma e biancocelesti al quarto posto.
Tudor: “Vittoria meritata, andiamo a Venezia per l’ultimo step”
“Una bella partita e una vittoria meritata, una gara preparata bene contro una squadra sempre difficile da affrontare – il commento di Tudor -. A Venezia manca l’ultimo step, serve recuperare bene per fare i punti che servono. Tutte le partite contano, sono finali e dobbiamo essere sempre concentrati. I giocatori sanno, non devo battere sulle motivazioni ma su aspetti di gioco. Serve scaricare la pressione che la squadra sente, ma oggi è stata una partita seria e non ce n’è stato uno che non mi sia piaciuto. Ho visto fare grandi partite a questa Udinese, sono ben allenati. Vlahovic? È forte, ma è un attaccante e se non segna tutti fanno domande. Il calcio è così, oggi è entrato col cuore per dare un contributo e ha fatto vedere di che pasta è fatto. Si è sacrificato e ha fatto un bel gol. Ripartire da lui per il futuro? Non commento, ci sono gli ultimi 90′ e pensiamo solo a questo”.
Ranieri: “Ringrazio squadra e tifosi, ora vediamo dove riusciremo ad arrivare”
“Manca l’ultimo passo, domenica o giovedì – ha sottolineato Ranieri -. Sono orgoglioso di questi ragazzi che mi hanno seguito dal primo giorno, non era facile. Non ho mai creduto in niente, solo al lavoro. Dobbiamo essere pronti a capire come non far giocare l’avversario, andremo a Torino per fare la nostra partita, poi vedremo cosa saremo riusciti a fare. L’affetto dei tifosi? In questi istanti sono sotto effetto di adrenalina, in seguito capirò e mi toccheranno queste immagini, essere apprezzato dalla propria gente è meraviglioso. I ragazzi si sono compattati, hanno fatto squadra e non era facile quando tutto sembrava nero, sono felice per loro. Questi ragazzi mi hanno seguito, da solo non potevo farcela, sono stati intelligenti e bravi, io gli ho dato fiducia quando non c’era autostima”.
Baroni: “Orgoglioso dei ragazzi, battiamo il Lecce e poi vediamo che succede”
“Sono orgoglioso della squadra, abbiamo fatto una grande partita: sapevamo che l’Inter ha tanta fisicità sulle palle inattive – ha spiegato Baroni -. Ho cercato di schierare più centimetri possibili, avevo chiesto una partita di grande personalità e la squadra l’ha fatta. Non era facile dopo essere andati sotto due volte, devo fare i complimenti ai ragazzi. Sono abituato a lavorare con la mia squadra a testa bassa, abbiamo ottenuto un’identità forte e questa è la cosa più importante che mi interessa. Corsa Champions compromessa? Sapevamo delle difficoltà, ma vogliamo finire al meglio vincendo l’ultima partita davanti al nostro pubblico, poi vediamo cosa succederà…”.
Conceiçao: “L’episodio di Gimenez è lo stesso di Beukema… Futuro? Ognuno valuti il suo lavoro”
“Non era facile dopo aver perso una finale – ha sospirato Conceiçao -. Ci sono stati episodi e dettagli che non sono girati a nostro favore, che sono stati sempre negativi per noi. L’espulsione di Gimenez? Mercoledì era accaduta la stessa cosa con Gabbia, ma in quel caso non hanno dato il rosso. Non sto dicendo che avremmo vinto con quella espulsione, ma sono episodi, dettagli. Ero fiducioso, potevamo vincere e abbiamo avuto occasioni per pareggiare. Confronto con la società? Ognuno deve ragionare e fare una valutazione sul suo lavoro, io sono molto esigente e valuterò tutto. Da quando sono arrivato abbiamo una media punti da zona Champions. Sono state fatte cose positive, abbiamo vinto un titolo e raggiunto una finale in cui sicuramente potevamo fare di più. Ognuno deve analizzare il suo lavoro…“.
Corsa salvezza – Cagliari salvo, Lecce ed Empoli a pari punti, Venezia nei guai
L’unica festa l’ha fatta il Cagliari. Con una netta vittoria per 3-0 sul Venezia, i ragazzi di Nicola si sono guadagnati la matematica salvezza e hanno staccato il pass per restare in Serie A anche la prossima stagione. Serata da sogno per i sardi, da incubo per i lagunari, che ora rischiano grosso: all’ultima giornata li attende una gara da brividi contro la Juventus, con le speranze salvezza ridotte al minimo, visto che anche un successo potrebbe non servire. Non sono bastati, invece, i successi di Lecce ed Empoli per chiudere i giochi. I salentini hanno battuto 1-0 il Torino, mentre i toscani hanno completato una bella rimonta a Monza imponendosi per 3-1. Ma la situazione resta incandescente: Lecce, Empoli, Verona, Venezia e Parma si giocheranno tutto nei novanta minuti finali.
Il Verona ha strappato un pareggio per 1-1 contro il Como, ma non è bastato per garantirsi la matematica permanenza in A. Anche il Parma, dopo lo 0-0 contro il Napoli, ha rinviato ogni verdetto all’ultimo turno. L’unico verdetto, dicevamo, è arrivato da Cagliari, dove i sardi si sono presi la salvezza, mettendo invece il Venezia in una posizione di grande difficoltà, per non dire disperata: contro la Juventus servirà un autentico miracolo per evitare la retrocessione in Serie B, anche perché serviranno pure aiuti dagli altri campi. L’Empoli, pur avendo vinto a Monza con una bella rimonta, resta al terzultimo posto e si prepara allo scontro diretto contro il Verona, anch’esso non ancora salvo. Chi si è messo in posizione favorevole è il Lecce, grazie al successo sul Torino: i giallorossi hanno chiuso la giornata con tutti gli scontri diretti a favore e un margine che potrebbe rivelarsi decisivo in caso di arrivo a pari punti. Infine, il Parma: il pareggio contro il Napoli ha permesso agli emiliani di mantenere un piccolo vantaggio, e all’ultima giornata, sul campo dell’Atalanta, potrebbe bastare anche un pareggio per rimanere in Serie A.