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Il deludente andamento dei lavoro Usa affossa le Borse: si salva solo Piazza Affari (+0,6%)

FIRSTonline

Sprint di Piazza Affari sul finale di seduta in scia al calo dello spread a 315 punti base dai 326 dell’apertura. Il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,63% in un quadro di vendite diffuse sugli altri listini. Chiudono in deciso ribasso infatti tutte le principali piazze europee: Francoforte -2,03%, Londra -1,49%, Parigi -1,68%, nonostante il rendimento sui bond decennali sia sceso ai minimi storici.

Sul debito dell’Eurozona è aumentata l’attenzione degli investitori orientali alla ricerca di rendimenti più interessanti dopo il via da parte della Banca del Giappone ad una nuova fase di massiccia espansione monetaria. Il che non potrà fare che bene alla prossima serie di aste del Tesoro di metà aprile (mercoledì 10 si parte con i Bot, e poi giovedì con i Btp a medio lungo termine). Inoltre i Btp beneficiano della possibilità di un prossimo accordo politico.

A Wall Street la situazione non va meglio dopo la delusione per il dato di amrzo sull’occupazione Usa. Negli Stati Uniti sono infatti stati creati molti meno posti di lavoro delle attese: 88mila contro stime per 190 mila. Alla chiusura dell’Europa continuava il Dow Jones cedeva lo 0,75% e il Nasdaq più di un punto percentuale. Ne risente anche il dollaro: l’euro si riporta sopra quota 1,30 sul biglietto verde (+0,73%). Il petrolio Wti cede lo 0,92% a 92,40 dollari al barile e l’oro interrompe il trend ribassista risalendo dello 0,88% a 1.566 dollari l’oncia.

Sul fronte europeo gli istituti Ifo-Insee e Istat stimano nella consueta rilevazione sull’economia dell’Eurozona che l’economia dovrebbe tornare a crescere nel secondo trimestre del 2013. In particolare “il Pil si stabilizzerà nel primo trimestre 2013 prima di crescere moderatamente nel secondo trimestre (+0,1%) e nel terzo (+0,2%)”. Un recupero dovuto in larga parte all’accelerazione delle esportazioni: gli istituti economici si attendono che la domanda dei mercati emergenti aumenti nell’orizzonte di previsione grazie all’orientamento più espansivo delle politiche macroeconomiche.

Oggi Piazza Affari ha tra l’altro registrato i dati Istat sui conti pubblici che hanno messo in luce un miglioramento del rapporto deficit/pil ma allo stesso tempo una pressione fiscale al record del 52%. Intanto l’ultima bozza del decreto sui pagamenti dei debiti della Pa, che sbloccherà 40 miliardi sugli oltre 90, prevede il pagamento in titoli di Stato e anticipi della Cdp per gli Enti locali in difficoltà di liquidità. La riunione del consiglio dei ministri è prevista per domani mattina.

Il Ftse Mib ha beneficiato dei rialzi delle banche in scia al deciso calo dello spread: Mediobanca brilla con un +6,02%. Si sono chiuse con successo le due offerte volontarie di riacquisto di proprie obbligazioni senior unsecured per un ammontare nominale massimo complessivo pari a 2 miliardi di euro rispetto al relativo totale in circolazione di quasi 6,7 miliardi. Bene anche le altre banche Banco Popolare +4,42%, Ubi Banca +3,93%, Intesa Sanpaolo +2,13%, Unicredit +1,98%, Bmps+1,12%, Bpm +0,88%.

Telecom Italia chiude a +1,04% dopo uno sprint innescato dalla conferma dei contatti preliminari con i cinesi di Hutchison Whampoa per una integrazione con 3 Italia che finirà sul tavolo del cda dell’11 aprile. Positive Enel Green Power +3,75%, Enel +1,98%. Finmeccanica sale del 2,89%. Oggi I vertici di Selex ES, società di Finmeccanica, hanno illustrato ai sindacati nazionali il piano di riassetto e rilancio dell’azienda che prevede un ridimensionamento degli organici, sia diretti che indiretti per 2.529 unità in Italia e Gran Bretagna.

Crolla Rcs (-6,90%) sulle incertezze del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale. Prese di beneficio sul lusso: Ferragamo -1,37%, Tod’s -1,01% e Luxottica-1,18%. Il fondo al Ftse Mib c’è però Stm -1,95%. La matricola Moleskine segna invece il terzo giorno di ribassi con un -5%.

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Categories: Finanza e Mercati