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Il Brasile si attesta come la sesta economia mondiale e supera il Regno Unito

Quest’anno al cernevale di Rio si festeggerà un grande successo. Secondo uno studio del Cebr, il Centre for Economic and Business research, il Brasile è diventato la sesta economia del mondo. Merito del rapido sviluppo ottenuto principalmente grazie alle esportazioni verso la Cina e l’estremo Oriente. Così Rio ha scavallato Londra che rimane solo in settima posizione. La top 5 è composta da Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Francia, ma questa sequenza non durerà a lungo. “La nostra classifica – ha dichiarato Douglas McWilliams, il Ceo del Cebr – mostra come la mappa dell’economia mondiale stia cambiando, come i Paesi asiatici e quelli produttori di commodities stanno scalando verso la cima, mentre l’Europa rimane indietro”.

Il centro prevede che la Russia e l’India beneficeranno, nei prossimi 10 anni, di una crescita elevata attestandosi rispettivamente in quarta e quinta posizione, mentre l’economia britannica diventerà ottava. Amara consolazione per Londra: anche la Francia non riuscirà a stare al passo delle economie emergenti e nel 2020 sarà arrivata al nono posto. Così la Germania, ora quarta, scenderà in settima posizione tra 8 anni.

L’Unione Europea continuerà a essere il maggiore blocco commerciale del globo ma sulla terra il valore degli scambi diminuirà: il Cebr prevede una recessione nel 2012 e la crescita mondiale sarà solo del 2,5%. Inoltre il centro ha avvertito che “se uno o più Paesi dovessero uscire dalla zona euro o dichiarare default, questo potrebbe provocare un rallentamento ancora maggiore e la crescita globale sarebbe solo dell’1,1%”.

Nei prossimi anni dunque saranno i Paesi emergenti i protagonisti della scena mondiale. Il Brasile, secondo il Cebr, crescerà del 2,5% nel 2012, e del 2,8% quest’anno. La Cina registrerà un’espansione del 7,6%. L’India, nonostante stia combattendo da mesi con un’inflazione elevata, comunque vedrà un aumento del Pil del 6%, dovuto in gran parte allla manodopera qualificata e allo sviluppo dei settori IT e ingegneristici. Anche la Russia, forte della sua posizione strategica tra l’Europa e l’Asia, crescerà nel prossimo anno a un ritmo del 2,8%.

 

Leggi l’articolo sul Guardian e su Estadão

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