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Ibra fa volare il Milan e Morata ritorna alla Juve

AC Milan on Twitter

Nel segno di Ibra. Lo svedese, 39 anni il prossimo 3 ottobre, ha ricordato a tutti, se ancora ce ne fosse bisogno, il perché del suo maxi-contratto da 7 milioni a stagione con una doppietta da grande bomber, decisiva nel regalare 3 punti al suo Milan. Il Bologna di Mihajlovic non ha potuto far altro che inchinarsi di fronte a questo mix di tecnica, eleganza, potenza e freddezza, mentre Pioli, per ovvi motivi, se l’è goduto tutto. “Avessi avuto 20 anni avrei fatto altri due gol, ma per fortuna ne ho 39 – ha scherzato, fino a un certo punto, Zlatan – Mi piace avere questa responsabilità, la più grande pressione arriva da me stesso. Non voglio che si parli della mia età rispetto agli altri giocatori, dobbiamo essere giudicati allo stesso livello: voglio essere giudicato allo stesso modo di un ventenne”.

Parole da leader, proprio come in campo: il Milan, del resto, lo ha confermato esattamente per questo. La sua presenza distoglie le attenzioni dai compagni, dando fiducia e togliendo pressione allo stesso tempo, e i risultati si vedono tutti. Il suo arrivo aveva già dato benefici nella scorsa stagione, ma i danni dei primi mesi erano troppo grossi per essere cancellati. Ora invece è diverso, anche perché lo stato di forma, dopo il rodaggio della scorsa stagione, ha tolto quel pizzico di ruggine che fa la differenza: e così, dopo il gol spacca-equilibrio di Dublino, ecco la doppietta di ieri, uno con un imperioso stacco di testa (35’), l’altro su rigore (50’, fallo di Orsolini su Bennacer). Il resto lo hanno fatto le sgroppate di Hernandez e Calabria, la personalità di Bennacer, la solita partita “piena” di Calhanoglu, le parate di Donnarumma (“maledetto a chi lo ha fatto esordire” ha scherzato Mihajlovic, colpevole del delitto nell’ormai lontano 25 ottobre 2015).

“Ibra è un campione e lo dimostra ogni volta che scende in campo, ma quando la squadra funziona è normale che i singoli vengano esaltati – l’analisi di Pioli – Quando i giocatori stanno bene mentalmente, le gambe vanno di conseguenza: questa squadra sa stare in campo con personalità e ora ha un’identità ben precisa”. Il punto di partenza è segnato, ora non resta che aspettare gli ultimi giorni di mercato per vedere se Maldini, sin qui autore di un mercato importante, riuscirà a colmare anche l‘ultimo gap con chi gli sta davanti. “Non ci è stato chiesto di andare in Champions, ma di provarci. Non ci poniamo limiti – le parole del dt rossonero – Una delle priorità è sicuramente il difensore centrale, a centrocampo con l’arrivo di Tonali siamo più che tranquilli. Milenkovic e Ajer nomi più caldi? Direi di no, ce ne sono altri” (il nome nuovo potrebbe essere quello di Nastasic dello Schalke 04, ndr).

Vedremo quel che succederà, di certo questa sessione di mercato, pur tra enormi difficoltà economiche, sta regalando colpi di scena davvero clamorosi. L’ultimo, in ordine di tempo, è arrivato ieri in casa Juve, dove è finalmente arrivato l’attaccante richiesto da Pirlo. Né Dzeko né Suarez: il nuovo numero 9 bianconero sarà Alvaro Morata, preso dall’Atletico Madrid con la formula del prestito oneroso (9 milioni, rinnovabile anche per la prossima stagione) con diritto di riscatto fissato a 45. Un blitz in piena regola (lo spagnolo sarà a Torino per le visite mediche già domani), figlio della stima di Pirlo per l’ex compagno (i due hanno giocato assieme nella finale di Berlino contro il Barcellona), ma anche, se non soprattutto, del caos sull’asse De Laurentiis-Milik, che ha praticamente fatto saltare l’affare con la Roma e la conseguente cessione di Dzeko. La Juve non poteva più aspettare e così ha chiuso per Morata, tanto più che l’Atletico, poche ore prima, si era prepotentemente avvicinato a Suarez (in Spagna danno l’affare per fatto).

Nessuna sorpresa invece sul fronte Vidal, da ieri a tutti gli effetti un giocatore dell’Inter: la firma è arrivata dopo una giornata intensa, che aveva visto il cileno sbarcare a Milano e sottoporsi alle visite mediche di rito. Conte dunque potrà finalmente allenare il suo pupillo e schierarlo già sabato contro la Fiorentina, in quella che sarà la partita inaugurale della stagione. Da qui al fine settimana, però, può ancora succedere di tutto: questo mercato, del resto, ci ha insegnato a non dare mai nulla per scontato almeno fino alle firme.

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