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Huawei, il bando di Trump funziona: fatturato giù di 30 miliardi

Wikimedia Commons

Colpiti e affondati. Le sanzioni commerciali imposte da Donald Trump al colosso cinese Huawei cominciano a manifestare le loro conseguenze. La società asiatica ha annunciato un taglio della produzione di circa 30 miliardi di dollari per quest’anno e per il successivo.

Lo ha detto il fondatore del gruppo cinese, Ren Zhengfei, spiegando che la compagnia sarà costretta a “ridurre la produzione, ma la mossa americana non ci fermerà”. Il Ceo si è però mostrato fiducioso sul 2021, quando “ritroveremo la nostra vitalità e continueremo a fornire servizi alla società umana”, ha assicurato.


L’amministratore delegato di Huawei è stato costretto ad ammettere che non si sarebbe mai aspettato una così forte determinazione degli Usa contro la sua compagnia. “Penso che entrambe le parti soffriranno per la situazione e nessuno alla fine vincerà“, ha affermato Ren.

Huawei è il secondo più grande produttore di Smartphone al mondo e nel 2018 ha realizzato ricavi per 721,2 miliardi di yuan (circa 95,3 miliardi di euro). La società è finita nel mirino dell’amministrazione statunitense, accusata di spiare gli Usa per conto del governo cinese. Non solo, proprio per questo motivo gli Stati Uniti hanno imposto pesanti paletti a Huawei, impedendole di fatto di fare affari nel mercato americano e con le aziende statunitensi, prima tra tutte Google, che agli Smartphone Huawei fornisce il sistema operativo Android. La società cinese potrà continuare a utilizzare Android fino al prossimo luglio, ma ciò che accadrà dopo rimane un’incognita. La Casa Bianca sta infine cercando di attuare una moral suasion su altre Nazioni, affinché decidano di escludere Huawei dalle loro reti in visa dello sviluppo del 5G.

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