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Hamas a Israele: “Negoziati o niente ostaggi liberi”. Replica di Tel Aviv ad Hamas: “Arrendetevi: è finita”

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“Un inferno sulla terra”. È la denuncia di Philippe Lazzarini, il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) per descrivere la situazione umanitaria a Gaza. I 65 giorni di guerra hanno portato al collasso negli ospedali e il crollo del sistema fognario ha portato al diffondersi di malattie. Mancano cibo, acqua e beni di prima necessità. “È sicuramente la situazione peggiore che abbia mai visto” spiega Lazzarini “è vitale un cessate il fuoco immediato”.

Sono quasi 2 milioni i rifugiati che si sono diretti a sud in direzione di Rafah vicino al confine con l’Egitto, dove vivono ammassati in tende. La guerra tra Israele e Hamas ha causato la morte di migliaia di palestinesi, in gran parte civili. Il numero dei morti, secondo il ministero della Sanità controllato da Hamas, è salito a quasi a 18 mila persone. 1.200 i morti israeliani dall’attacco del 7 ottobre.

Intanto, si cerca di arrivare ad una nuova tregua che permetta di liberare i 137 ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas.

Hamas: “senza negoziati nessun ostaggio libero”

Il portavoce delle Brigate al-Qassam, Abu Obaida, ha dichiarato in un messaggio pre-registrato trasmesso da Al Jazeera che Israele non riuscirà a recuperare nessuno dei suoi ostaggi a meno che non si impegni in colloqui su accordi di scambio mirati.

“Diciamo agli israeliani che Netanyahu, Gallant e altri membri del gabinetto di guerra non possono riportare indietro i loro prigionieri senza negoziati. L’ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendere con la forza lo dimostra”, ha aggiunto Obaida.

Fonti militari israeliane, come riportato da Haaretz, ammettono che al momento la pressione bellica non è sufficiente a creare le condizioni desiderate. L’offensiva è concentrata su Khan Younis, dove si ritiene che si nasconda Yahya Sinwar, il capo di Hamas.

Netanyahu ad Hamas: “è finita arrendetevi”

“Ai terroristi io dico che è finita, non morite per Sinwar” ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu rivolgendosi ai paramilitari di Hamas, “arrendetevi adesso“. “Negli ultimi giorni decine di terroristi si sono arresi di fronte alle nostre forze, gettano le armi e si consegnano ai nostri eroici combattenti” ha aggiunto il primo ministro.

Secondo fonti d’intelligence solo il 10-15% dei palestinesi catturati, di cui sono circolate le foto sui social media, appartiene ad Hamas.

Qatar prosegue la mediazione

Il Qatar prosegue la sua opera di mediazione. Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha dichiarato che gli sforzi di mediazione per garantire un nuovo cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio di altri ostaggi detenuti da Hamas continuano nonostante i bombardamenti israeliani in corso che riducono le nostre possibilità”. “I nostri sforzi come Stato del Qatar, insieme ai nostri partner, continuano. Non ci arrenderemo”, ha detto lo sceicco.

Gli ostaggi liberati fino ad ora sono stati 105, in cambio della liberazione di quasi 300 donne e minori palestinesi detenuti, di una pausa di una settimana nei combattimenti e dell’ingresso di 200 camion con aiuti militari.

Netanyahu a Putin: “alleanza con Iran pericolosa”

Ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto una conversazione telefonica di 50 minuti con il presidente russo Vladimir Putin.

Una conversazione tesa, con Netanyahu che ha espresso il suo disappunto per alcune dichiarazione rilasciate da funzionari russi in alcuni forum internazionali e l’atteggiamento della Russia durante il conflitto con Hamas e, soprattutto, ha criticato l’alleanza Russia-Iran che il premier ritiene “pericolosa“.

Il premier israeliano ha accusato Mosca di appoggiare implicitamente i terroristi, non condannandoli ufficialmente, ospitando leader di Hamas nella capitale e consolidando i legami con l’Iran.

Netanyahu ha, invece, elogiato l’impegno russo nel rilasciare un cittadino israeliano detenuto e ha assicurato che Israele utilizzerà tutti i mezzi, sia politici che militari, per liberare tutti gli ostaggi. Secondo Ria Novosti, Putin ha ribadito la posizione di Mosca a favore della creazione di uno Stato palestinese indipendente che coesista pacificamente con Israele, considerandola l’unica soluzione equa possibile per il problema.

Martedì assemblea generale Onu

Martedì, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha programmato una riunione di emergenza per votare una risoluzione simile a quella del Consiglio di Sicurezza, al quale gli Stati Uniti hanno posto il veto venerdì scorso.

La risoluzione chiede un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza. A differenza del Consiglio di Sicurezza, l’Assemblea Generale non ha veti, ma le sue risoluzioni non sono giuridicamente vincolanti.

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