X

Green pass, controlli e sanzioni: i chiarimenti del Viminale

Imagoeconomica

Marcia indietro del Viminale sui controlli del green pass: chi ha la responsabilità di verificare la certificazione verde potrà anche chiedere un documento d’identità per assicurarsi che i nomi corrispondano.

Due giorni fa la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, aveva detto il contrario, e cioè che gli esercenti delle attività dove è richiesto il green pass, non essendo pubblici ufficiali, non potevano chiedere ai clienti di esibire un documento insieme alla certificazione. La precisazione metteva a rischio l’efficacia della misura, perché naturalmente chiunque avrebbe potuto fotocopiare il green pass di un amico e girare indisturbato per ristoranti e locali al chiuso sotto falso nome.

COME FUNZIONA CON I DOCUMENTI?

Perciò ora arriva la correzione di rotta: in una circolare ai prefetti, il Viminale chiarisce che “i verificatori” – cioè gli addetti dei locali – possono a loro discrezione accertare l’identità di chi accede alle strutture per sincerarsi che coincida con quella indicata sulla certificazione. I clienti, da parte loro, non possono in alcun caso rifiutarsi di esibire un documento, anche se a chiederglielo non è un pubblico ufficiale.

COME AVVIENE IL CONTROLLO?

Quanto alle modalità operative, il controllo del green pass avviene attraverso un dispositivo digitale in cui è stata scaricata l’app “VerificaC19”. All’addetto basta inquadrare il QR code della certificazione e il gioco è fatto: sullo schermo appare un semaforo verde se il green pass è valido, oppure rosso se è scaduto, non è ancora valido o è stato revocato.

QUANDO È VALIDO IL GREEN PASS?

La certificazione è valida nei seguenti casi:

  • La validità del geen pass scatta a partire dal 14esimo giorno dopo la prima dose di vaccino. In questa fase – molto breve – la certificazione è valida solo fino alla data prevista per la seconda dose.
  • Dopo la seconda dose viene rilasciato un nuovo green pass valido per nove mesi.
  • Se la certificazione verde viene rilasciata in seguito alla guarigione dal Covid, il periodo di validità è di sei mesi a partire dalla data del primo tampone positivo.
  • Infine, i green pass rilasciati a seguito di un tampone negativo valgono 48 ore.

COSA RISCHIA IL CLIENTE SENZA GREEN PASS?

Una sanzione da 400 a mille euro. Ma attenzione: chi utilizza una certificazione falsa o appartenente a un’altra persona rischia anche una denuncia penale.

E L’ESERCENTE?

Viene sanzionato solo se non controlla i green pass prima di permettere l’accesso alla propria struttura. Non è invece ritenuto responsabile nel caso in cui la certificazione risulti falsa, a meno di incongruenze palesi.

Gli esercenti possono ricevere le stesse sanzioni dei clienti. Inoltre, alla terza violazione, le autorità possono disporre la chiusura del locale per cinque giorni.   

Related Post
Categories: News