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Grecia, Papademos: “Non possiamo escludere nuovi aiuti”

Atene scuote di nuovo i mercati. La Grecia potrebbe aver bisogno di ulteriori aiuti finanziari, anche se farà di tutto per evitarlo. Lo ha dichiarato il premier Lucas Papademos in un’intervista al Sole24ore. “La Grecia potrebbe non avere accesso ai mercati anche se tutte le misure saranno completamente adottate”, ha dichiarato il primo ministro ellenico. “E’ difficile prevedere le condizioni e le aspettative del mercato nel 2015. Qualche forma di assistenza finanziaria potrebbe essere necessaria, ma dobbiamo lavorare intensamente per evitare” che ciò accada. Le parole del premier confermano dunque le preoccupazioni di Standard & Poor’s che ieri ha ribadito che probabilmente Atene avrà bisogno di un altro piano di ristrutturazione.

Ma Papademos è soddisfatto ed elogia il suo Paese elencando i risultati ottenuti negli ultimi due anni: “Il deficit primario è sceso di oltre l’8% del Pil; e grazie a una svalutazione interna, la Grecia ha recuperato il 50% della competitività persa nei confronti dei Paesi della zona euro nei nove anni precedenti”. Certo, aggiunge il premier, “è anche vero, tuttavia, che la Grecia ha deluso partner e mercati”, soprattutto per i ritardi registrati nell’adozione di riforme.

Eppure Papademos non ha dubbi sul fatto che la Grecia continuerà a utilizzare l’euro perché le conseguenze di un’uscita “sarebbero devastanti”. Secondo il premier ellenico “il ritorno della dracma provocherebbe elevata inflazione, instabilità del cambio, e una perdita di valore reale dei depositi bancari”, quindi il paese farà di tutto per rimanere nell’eruo e “perché non sia necessario un terzo programma di aggiustamento”. Ma molto “dipenderà dal ritmo e dall’efficacia dell’attuazione del programma attuale”.

Ieri il rendimento del titolo di stato Greco a 10 anni, utilizzato come benchmark per il calcolo dello spread con il Bund tedesco, ha di nuovo superato il 20% e questa mattina si attesta al 20,5%. Mentre il bond a 1 anno ha raggiunto un interesse astronomico: il 122%. Si capisce dunque perché il capo di Stato Papademos teme che i mercati non saranno la soluzione migliore per finanziarsi nei prossimi anni.

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