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Governo, tra Conte e Renzi il braccio di ferro continua

Imagoeconomica

Giuseppe Conte prova a ricucire in extremis con Matteo Renzi, ma non è detto che ce la faccia perchè il leader di Italia Viva non si fida delle promesse, vuole vedere le carte, vuole giudicare l’intero pacchetto delle proposte e soprattutto vorrebbe un atto di discontinuità con le dimissioni del premier prima di dare il via libera a nuove soluzioni politiche di Governo, che vanno da un Conte ter a un nuovo Governo.

L’impressione generale è che però siamo arrivati all’ultima curva e che all’inizio della settimana si arriverà alla svolta: o nuovo accordo o rottura.

Ieri sera, prima della riunione dei parlamentari di Italia Viva, Conte ha lanciato un appello dicendosi pronto ad accogliere buona parte delle richieste di Italia Viva sul Recovery Plan e ad avviare un patto di legislatura con una squadra rinforzata (leggi: rimpasto con ministri di peso di Italia Viva) ma ha svicolato ancora una volta sull’uso del Mes sanitario e sulla delega a una personalità di suo fiducia della gestione dei servizi segreti. Ecco perchè Renzi non si fida ed ecco perchè insiste per un preventivo atto di discontinuità da parte del premier, pronto a ritirare i suoi ministri nel caso di mancato accordo. Il Pd prova a mediare ma anche nelle file del Pd cresce il malessere dei parlamentari che si domandano perchè il maggior partito della sinistra debba immolarsi nella difesa a tutti i costi dell’attuale premier che sulla questioni più delicate – Mes sanitario, servizi segreti, condanna di Trump – e sulla necessità di un salto di qualità nella gestione del Recovery Plan non risponde.

I giochi restano comunque aperti e tutte le soluzioni sono ancora in campo anche se la fiducia di Conte in Renzi e quella di Renzi in Conte sembrano ormai definitivamente compromesse. Al più tardi martedì si dovrebbe arrivare alla resa dei conti o a un chiarimento in extremis.

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Categories: Politica