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Google punta su robot super-intelligenti

Entro il 2029 i robot sapranno tenere una conversazione, imparare dalle proprie esperienze e soprattutto superare in astuzia anche i più intelligenti fra i nostri simili. È questa  la previsione di Ray Kurzweil, uno dei più affidabili futurologi ed esperti di intelligenza artificiale. Non è questa la prima profezia di Kurzweil e le altre si sono rivelate sorprendentemente esatte. Nel 1990 disse che entro otto anni un computer sarebbe stato in grado di di battere un campione di scacchi, e tale impresa fu compiuta nel 1997 da un Deep Blue di Ibm ai danni di Garry Kasparov. E ancora, quando Internet non era altro che un modestissimo sistema di collegamento tra accademici, dichiarò che in breve sarebbe diventato una rete in grado di coprire tutto il mondo. Kurzweil lavora attualmente alla Google Inc. come direttore del reparto di ingegneria. Sembra sia stato Larry Page, ideatore, insieme a Sergej Brin, del più utilizzato motore di ricerca al mondo, a convincere Kurzweil a unirsi allo staff di Google, promettendogli ampia libertà nello sviluppare le sue idee più temerarie. Kurzweil tuttavia si considera ormai quasi un moderato. “Al giorno d’oggi” ha detto in un’intervista “i miei punti di vista sono più o meno nella media con quelli di altri studiosi dell’intelligenza artificiale”. “La gente” ha aggiunto “ha visto cose come Siri, il software della Apple che riconosce gli ordini vocali, o le Google cars, che si guidano da sole. A questo punto non mi sento più, in alcun modo, un radicale”. L’ingresso di Kurzweil nello staff dirigenziale della Google risponde all’esigenza, già sentita da qualche tempo dall’azienda, di potenziare il settore dell’intelligenza artificiale e della robotica. Su questa linea, la Google Inc. ha acquisito nel 2013 la Boston Dynamics, creatrice del robot quadrupede BigDog, e l’anno successivo la startup britannica DeepMind Technologies. Con i miliardi di dollari di cui la società dispone e l’apporto delle migliori menti scientifiche sulla piazza potrebbe davvero essere solo questione di tempo perché i robot comincino a fare quello che Kurzweil pronostica. D’altra parte, già nei primi anni Cinquanta lo scrittore di fantascienza Isaac Asimov aveva immaginato un mondo in cui i robot avrebbero superato gli esseri umani in tutto, tranne in ciò che riguarda i sentimenti, l’empatia e la creatività.

http://www.nzherald.co.nz/technology/news/article.cfm?c_id=5&objectid=11208867

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