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Golf: Tiger a Valhalla, ce la farà?

Forse l’era di Rory McIlroy è già cominciata, certamente però quella di Tiger Woods non è ancora finita se il campione riesce, ogni volta, a tenere tutti con il fiato sospeso. Da una settimana a questa parte infatti la domanda è: Woods giocherà l’ultimo Major dell’anno, il 96esimo Pga Championship che parte oggi al Valhalla Golf Club, di Louisville, Kentucky?

La risposta è sì, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto. L’ex numero uno del mondo scenderà in campo fra poche ore, quando il sole sorgerà sulle Americhe. La decisione è maturata ieri, dopo un giro di prova, durante il quale, a quanto pare, la sua schiena non ha fatto le bizze. Interpellato sul suo capo il caddie Joe LaCava ha detto: “é duro e testardo”. E c’è da credergli. Nemmeno sette giorni fa Tiger zoppicava e non riusciva nemmeno a slacciarsi le scarpe, tanto da ritirarsi dal Bridgstone e volare a casa, in Florida, per capire cos’era successo alla sua schiena. Oggi è un’altra volta in campo. Un miracolo? Probabilmente ci sono molte ragioni dietro questa scelta e ci sono molte valutazioni che l’industria “Tiger Woods” sta facendo in questo momento.

Ci sono gli sponsor che premono, c’è il suo nome da difendere, un brand che vale milioni dollari, ci sono le tv e il pubblico che vogliono soprattutto lui. Purtroppo il fatto che Tiger parta al Pga non vuol dire che arrivi, domenica, alla 72esima buca. Per come lo si è visto giocare ad Akron viene da pensare che, almeno per quest’anno, ci sia ben poco da sperare. A meno di un evento straordinario Woods non risalirà la china di 140 posizioni per entrare nei quattro tornei finali della Fedex Cup e il capitano di Ryder Tom Watson non potrà inserirlo in squadra, nemmeno ora che ha nominato, fra i suoi vice, uno dei più cari amici di Tiger, Steve Stricker. Se anche pianterà il tee sulla buca di partenza, la sfortunata stagione di Tiger, al 90%, finirà qui. Una massima del golf dice che “gioca bene chi gioca spesso” e quest’anno la tigre ha giocato pochissimo. Il futuro invece è tutto da scrivere e dipenderà dal suo fisico, ma anche dal suo swing e dalla capacità di adattare l’uno all’altro.

Restando alla cronaca di giornata il tee time di Woods è mattiniero, 8,35 ora locale, con Phil Mickelson e Padraig Harrington, un gruppo di “bolliti” si potrebbe dire con un po’ di cattiveria, se non fosse che Lefty ha fatto uno splendido 62 nelle ultime 18 buche, la scorsa settimana, Harrington è un pluri-vincitore di Major e Tiger è Tiger e a Valhalla ha già vinto cinque volte.

Grande favorito ovviamente è McIlroy, l’uomo del momento. Il nord-irlandese potrebbe continuare a seguire le orme del giovane Tiger vincendo Il Pga, dopo aver vinto il Britsh e il WGC, sarebbe un bel record. Per Rory il torneo comincia alle 13,35 in compagnia dei vincitori 2014 degli altri due Major: Bubba Watson, campione Masters e Martin Kaymer, campione US Open.

L’Italia mette in campo i suoi tre moschettieri: Matteo Manassero, Francesco Molinari, Edoardo Molinari e se si comportano come all’Open Championship sarà un sogno. Per primo partirà Edoardo alle 9.20; quindi Matteo alle 12.55; infine Francesco alle 14.05, con Luke Donald e J.B. Holmes.

I giocatori sono 156, defending champion è il nordamericano Jason Dufner. Per lui partenza pomeridiana, alle 13.55 con Y.E.Yang e Keegan Bradley.

Fra i grandi giocatori che non hanno mai vinto un torneo del Grande Slam, il favorito è Sergio Garcia. Con molto fair play l’amico McIlroy, che lo ha battuto ben due volte nell’ultimo mese, dice: “Sergio é pronto per un Major”.

In palio ci sono 10 milioni dollari e 600 punti per la Fedex. Il campo è un par 71, di 6820 metri, disegnato da Jack Nicklaus e inaugurato nel 1986.

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Tags: Golf