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Giappone, yen ancora sotto tiro dopo le elezioni

E’ stato eletto da appena due giorni, ma i mercati non hanno dubbi. La vittoria di Shinzo Abe, leader del partito liberal democratico Ldp, alle elezioni politiche del Giappone sta affossando il valore dello yen. Gli operatori sono certi che, sotto la pressione del nuovo governo conservatore, la Bank of Japan non potrà evitare di allentare la propria politica monetaria.

E’ molto probabile che la Boj incrementerà il programma di acquisto di asset e di prestiti, attualmente a 91 mila miliardi di yen, di altri 5-10 mila miliardi di yen. Inoltre – secondo alcune fonti – la Boj considererà l’adozione di un target per l’inflazione al 2% entro gennaio.

La decisione potrebbe arrivare già con la riunione dell’istituto centrale in calendario per il 19 e 20 dicembre. Intanto, il dollaro è risalito da 83,89 a 83,91 yen a New York, mentre l’euro è passato da da 110,42 a 110,69 yen.

Il biglietto verde è arrivato ieri fino agli 84,5 yen (il livello più ato da aprile 2011) dopo che Abe ha reso noto che incontrerà il governatore della BoJ, Masaaki Shirakawa. La moneta americana ha poi ritracciato quando Shirakawa ha precisato che, nel corso dell’incontro, non si discuterà di politica monetaria.

“Ci sono buone possibilità che la debolezza dello yen possa continuare, specialmente verso la fine del primo trimestre del prossimo anno” dice Sim Moh Siong, strategist del forex a Bank of Singapore.

Le vendite sullo yen, inoltre, sono alimentate dalle ultime novità in arrivo dagli Usa sulle trattative per scongiurare il “fiscal cliff”. Il presidente democratico Barack Obama si è detto disponibile a fare un passo verso gli avversari repubblicani, così da sbloccare il negoziato sulle nuove misure relative a bonus fiscali e spesa pubblica.

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Categories: Finanza e Mercati