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Giallo Mps: Fondazione “scagionata”, nel mirino entrano Aleotti e JP Morgan

MPS, LA FONDAZIONE SMENTISCE LE VENDITE. MA IL TITOLO AVANZA TRA SCAMBI RECORD

Rocca Salimbeni smentisce. Il mercato non se ne cura. Prosegue stamane il rally di MontePaschi +7% a metà mattinata, nonostante la Fondazione, principale azionista, abbia smentito le indiscrezioni sulla vendita di una quota dell’8% al fondo hedge Och Ziff Capital Management. Nella giornata del 5 marzo, recita la nota ufficiale, “non è stata effettutata alcuna transazione” e non è stato stipulato “alcun contratto di compravendita inerente la partecipazione in Banca Monte dei Paschi di Siena”. La partecipazione della Fondazione Mps in Bmps è, alla data del 5 marzo 2014, è pari quindi a 3.677.315.802 azioni ordinarie, corrispondenti al 31,48% del capitale sociale della banca”.

Ma uno o più “colpevoli” , visti i movimenti di Borsa, ci devono pur essere. E se la Fondazione, almeno per ora, non c’entra, nel mirino dei gossip entrano i soci privati: la famiglia Aleotti, forte del 4%, o la stessa JP Morgan che ha in carico il 2,575. In ogni caso, dopo il balzo di ieri, +20% il prezzo dell’azione su volumi pirotecnici (l’11% del capitale), lo spettacolo sta proseguendo stamane: il rialzo, nonostante la smentita, supera il 6,7% grazie a scambi per 800 milioni di azioni, pari al 6,8% del capitale.

Trova così conferma l’ennesima profezio di George Soros che una settimana fa aveva scritto che “i ragazzi del mio team non vedono l’ora di andare a fare palate di quattrini acquistando titoli delle banche deboli in Europa”.  E Banca Mps, che tra una settimana dovrebbe annunciare il consorzio di garanzia per l’aumento di capitale a giugno sembra il bersaglio ideale. Non c’è niente di meglio al mondo, del resto, per cavalcare con grandi profitti ed una leva ideale, il recupero del prezzo dei Btp, materia prima che abbonda nelle casse del Monte.

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