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George Soros, senza regole l’Intelligenza artificiale è un pericolo: occhio alle fake news nelle elezioni Usa del 2024

Wikimedia Commons

L’Intelligenza artificiale è una croce o una manna dal cielo? Difficile dare oggi una risposta certa, non solo perché si tratta di una materia in velocissima e imprevedibile evoluzione ma anche perché la natura dell’Intelligenza artificiale è un come quello della finanza. Dieci anni fa Filippo Cavazzuti, economista raffinato e mai abbastanza rimpianto, scriveva in un suo bellissimo libro (“La magia della finanza”, goWare editore) che la finanza è un mondo popolato da angeli e da demoni e che il suo vero ruolo nell’economia e nella società di oggi dipende dalla regole. Se le regole sono buone anche la finanza lo è, se sono cattive ne possono nascere solo disastri, come si è visto in anni anche recenti. Purtroppo per l’Intelligenza artificiale – su cui merita di essere letta l’acuta analisi di Marco Bentivogli sul Foglio di lunedì scorso “ChaptGPT, il lavoro e i nuovi operAI” – servirebbero regole mondiali. Purtroppo, come scriveva ieri sul Sole 24 Ore il finanziere George Soros, stabilire norme a livello globale è impossibile” e “nessuno sa dove ci porterà l’Intelligenza artificiale”. Ci vorrebbe una Carta dei diritti ma chissà se e quando arriverà. I problemi però sono imminenti. “Nel 2024 – ricorda Soros – si terranno le elezioni generali negli Stati Uniti – e molto probabilmente anche nel Regno Unito – e senza dubbio l’Ia avrà un ruolo importante, che è improbabile sia tutt’altro che pericoloso” perché “l’Intelligenza artificiale è ottima per produrre disinformazione e deepfake e molti dei soggetti coinvolti avranno cattive intenzioni”. Up per il giusto richiamo a pensare in tempo all’urgenza delle regole per l’Ia.

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