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Generali e Mediaset sostengono Piazza Affari

Borse color rosa pallido, in questo clima di perenne vigilia, con tanti appuntamenti cruciali in calendario, da quelli elettorali in Europa, alle riunioni delle banche centrali. Si comincia domattina con la Bce; in giornata Mario Draghi parteciperà anche al vertice dei capi di Stato e di governo europei riuniti a Bruxelles.

Oggi, intanto, nel giorno della festa della donna, con la campanella suonata dal gentil sesso su 40 piazze internazionali, Milano chiude in lieve rialzo, +0,14%, 19.482 punti base, in linea con le altre capitali finanziarie del continente e con Wall Street contrastata, dopo due giorni di seguito col segno meno, un evento che non si vedeva da gennaio. I listini risultano zavorrati soprattutto dai petroliferi, in ribasso col Brent a 54,84 dollari al barile, -1,93%, a causa dei dati EIA (Energy Information Administration): le scorte settimanali di greggio negli Usa sono aumentate in misura superiore alle attese, anche se le scorte di benzina sono calate più del previsto. 

In Europa Madrid è la migliore, +0,5%. Positiva  Parigi +0,11%. Piatte Londra  -0,06% e Francoforte +0,01%. Sul Dax 30 svetta  Adidas (+9,4%), con i dati 2016 in forte crescita. Per l’anno in corso il marchio intende puntare sugli Usa e sul mercato lifestyle, più grande di quello sportivo, dopo aver messo in vendita il brand di attrezzature da golf Taylor Made. 

Lo spread fra decennale italiano e tedesco resta a un soffio dai 190 punti (189.80, +1,82%), con un rendimento a 2,27%. S’impenna il rendimento dei T-Bond, in scia alle aumentate probabilità (ormai al 90%) di un rialzo dei tassi da parte della Fed a metà marzo. La stretta pare sempre più vicina, anche per i dati Adp di febbraio sugli occupati del settore privato, ai massimi da 11 anni. Si attende la conferma, venerdì, dai dati ufficiali. Sul mercato dei cambi il rapporto euro dollaro risulta poco mosso. Prosegue invece la discesa dell’oro, a 1209,81 dollari l’oncia, -0,39%.

Sul Ftse Mib chiudono in spolvero gli assicurativi, Generali +1,75% e Unipol +1,81%, assolti dal Consiglio di Stato dall’accusa di aver siglato un accordo restrittivo della concorrenza per fornire servizi nell’Rca in 15 città. Velocità diverse per i bancari: toniche Banca Medioalnum +1,09% e Mediobanca, +95%, poco sotto la parità Unicredit -0,22%. Solidi gli industriali, fra cui svettano Cnh +1,4% e Stm +1,58%. Sugli scudi Mediaset +1,71% e Luxottica .+1,11%.

La galassia Agnelli viaggia ancora sostenuta con Exor a +1,05%, Fiat +0,58%, Ferrari +0,32%, nonostante il “nein” ai colloqui con Fca giunto direttamente dai piani alti di VW. Oggi però il titolo più esuberante della famiglia è Juventus Football Club +10,6%, forse per l’ipotesi che Alessandro Del Piero diventi presidente. Una prospettiva sorta in seguito alle indagini in corso, con Andrea Agnelli indagato per presunti contatti con la ‘ndrangheta. John Elkann, secondo fonti di stampa, starebbe pensando alla sostituzione dell’attuale presidente e della rosa di nomi farebbe parte l’ex capitano della squadra bianconera. Fuori dal paniere principale si distingue anche Technogym +3,82%, che ha sottoscritto un accordo con Ibm per nuove piattaforme di allenamento sportivo basate sull’intelligenza artificiale.

Tornando alle blue chip: le vendite colpiscono Eni -1,66%, Saipem -0,29% e Tenaris -0,72%.  Fra le utilities prese di profitto per Italgas -0,67%, giù Terna -0,55%, rialzi frazionali per le altre. Seduta da dimenticare per Telecom: -0,83%.

Infine Unieuro ha presentato domanda di ammissione in Borsa, segmento Star, nell’ambito del proprio processo di initial public offering (Ipo, l’offerta pubblica iniziale).

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