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Generali, Donnet: “Basta bugie, il risparmio italiano è al sicuro con noi”. L’ops Mps-Mediobanca “punta al controllo del Leone”

Imagoeconomica

Basta Bugie, non c’è nessun pericolo per il risparmio italiano”. È questa la risposta, chiara e diretta, che il Ceo di Generali, Philippe Donnet, dà alle accuse e alle critiche avanzate negli ultimi mesi sul modo in cui sta amministrando la compagnia del Leone e soprattutto sulla joint venture con i francesi di Natixis. E lo fa tramite una lunga intervista rilasciata a Repubblica. Destinatario numero uno della replica, Francesco Gaetano Caltagirone che pochi giorni fa in un’altra intervista, stavolta a Bloomberg, aveva accusato il manager di non avere “visione strategica per l’espansione e l’M&a”, sostenendo che le Generali non debbano cadere “in mani sbagliate” e che la Jv con Natixis “sposterebbe a Parigi la decisione su come viene utilizzato il risparmio degli italiani”. 

La risposta di Donnet a Caltagirone: “Non entro nel gioco degli attacchi personali”

“Non voglio entrare nel gioco degli attacchi personali o dei giudizi superficiali. Le Generali sono nelle mani giuste come dimostrano i fatti e i numeri”, dice Donnet a Repubblica. E per rispondere a Caltagirone usa i numeri: “Dal 2016 abbiamo aumentato le dimensioni sul mercato in modo significativo – sottolinea – I premi sono passati da 70 a 95 miliardi, la market cap da 15 a oltre 50 miliardi. Abbiamo consolidato la leadership in Italia, in Europa, ci siamo rafforzati in Asia e negli Usa con Conning. Generali è un leader internazionale che batte bandiera italiana. Non ci sono molte aziende che possono vantarlo”. 

Replicando anche all’accusa relativa alla mancanza di visione strategica, il numero uno del Leone spiega: “Negli ultimi tre anni abbiamo realizzato diverse importanti acquisizioni per 4,5 miliardi, più di tutti i competitor europei. La nostra strategia ha dimostrato di essere efficace e produrre ottimi risultati”.

“Io guardo ai fatti – continua Donnet – Quest’anno e nel 2022 la maggioranza degli azionisti ha scelto nettamente per la continuità della governance e la stabilità del management” prosegue. 

Donnet su Generali-Natixis: “Nessun pericolo per il risparmio italiano, tutte bugie”

In merito all’operazione Generali-Natixis il Ceo afferma: “Natixis consentirebbe di fare un salto di scala e creare il maggior asset manager europeo, attraverso una joint venture equilibrata e paritetica. Inoltre le due piattaforme sono complementari e hanno importanti sinergie”.

Poi arrivano anche le rassicurazioni: “Non c’è nessun pericolo per i nostri titoli di Stato e nemmeno per la sovranità del risparmio nazionale. La legge italiana e la normativa europea impongono già che le compagnie assicurative decidano dove e come investire i soldi che ci hanno affidato i nostri clienti. Generali manterrà sempre il pieno controllo. È comprensibile che ci possano essere delle domande e noi siamo qua per rispondere. Ma faccio fatica ad accettare le bugie che vengono dette per generare preoccupazioni strumentali”. 

Donnet sul golden power: “No a muro contro muro col Governo”

Nel corso dell’intervista il manager francese spiega anche che l’operazione con Natixis non è stata ancora notificata ai sensi del golden power perché mancano alcuni step. “Mi aspetto che questo passaggio però sia spostato alla fine dell’estate”, prevede. E se il governo si opporrà? “Mi auguro l’apertura di una fase di dialogo serena e razionale. Le assicuro che non ci sarà nessun muro contro muro, ma è importante sottolineare che qualunque sia la scelta non avrà impatto sugli obiettivi del piano”, risponde Donnet. 

Donnet su Mps su Mediobanca: “Punta ad acquisire il controllo delle Generali”

Parlando dell’offerta lanciata da Mps su Mediobanca, Donnet non usa mezzi termini: “La logica industriale non è chiara, in tanti hanno espresso perplessità. Inoltre, alcuni azionisti, come Caltagirone, hanno insieme quote rilevanti in Mps, Mediobanca e Generali: è chiaro a tutti che è finalizzata ad acquisire il controllo delle Generali. Vedo molto negativamente questo scenario e sarebbe pericoloso per una sana gestione del gruppo. La compagnia deve restare italiana, indipendente e internazionale”.

Il Ceo parla poi anche dell’offerta di Mediobanca su Banca Generali, ribadendo che “non è stata concordata” e definendo “prematura” qualsiasi valutazione in merito. “Sono stati nominati gli advisor e solo al termine del processo si esprimeranno il comitato parti correlate e il cda”.

Infine un riferimento al risiko bancario in generale: “Non voglio partecipare alle polemiche. In questo periodo servono grande lucidità e nervi saldi, non possiamo creare sfiducia, perché sono gli stessi investitori che comprano il debito pubblico”.

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Categories: Finanza e Mercati