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Gdo: Esselunga regina di utili, per MD boom di vendite. Dominano i supermercati, crescono i discount

Pixabay

Esselunga vince sui profitti, ma è Md a registrare la crescita di vendite più elevata in termini percentuali. Nella grande distribuzione italiana ci sono state conferme sugli operatori più forti, ma sono emersi anche nuovi “campioni” che potrebbero rimescolare le carte. È quanto emerge dall’Osservatorio sulla Gdo Italiana e internazionale a prevalenza alimentare presentato dall‘Area Studi Mediobanca. Lo studio è stato realizzato aggregando i dati economici per il periodo 2016-2020 e per l’Italia copre il 96% del mercato.

Gdo: ecco chi vende e chi guadagna di più

Sul primo gradino del podio per crescita delle vendite tra il 2016 e il 2020 si piazza MD (+10,7%), seguita al secondo posto da Crai (+9,2%) e al terzo da Lidl Italia (+8,4%). Più indietro si piazzano il discount Eurospin (+7,8%), Agorà’ (+7,6%) e Conad (+6,5%).

Riducendo l’orizzonte temporale all’ultimo anno, i primi due posti in classifica si invertono, con  Crai che realizza la migliore performance (+15,9%), davanti a MD (+14,5%), Conad (+12,4%) e D.lt (+12,2%).

Sotto il profilo dei profitti, tra il 2016 e il 2020, Esselunga non ha avuto rivali. Gli utili cumulati del periodo ammontano infatti a 1,212 miliardi. Poco dietro troviamo Eurospin a 1,137 miliardi, seguita da Ve’Ge’ (995 milioni), Selex (962 milioni) e Conad (945 milioni). 

Dall’altra parte della barricata Carrefour ha cumulato perdite per 604 milioni, Coop per 460 milioni. 

Prendendo in considerazione la redditività del capitale investito (Roi) primeggia MD (22,7%), seguita da Eurospin (20,2%), Crai al 13,7%, Lidl Italia al 13,4% e Agorà’ al 12,3%. 

Per quanto riguarda le Coop, Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2020 pari a 4,046 miliardi, seguita PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 3,654 miliardi e Conad Nord Ovest a 2,605 miliardi che precede Unicoop Firenze a 2,329 miliardi. “Il prestito soci del sistema Coop appare in costante declino dai 10,7 miliardi del 2015 agli 8 miliardi del 2020 (stabile rispetto al 2019)”, commenta l’Area Studi Mediobanca”, sottolineando che negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 854 milioni e subito svalutazioni finanziarie per 791 milioni. 

Gdo: i campioni nascosti

L’osservatorio mette sotto i riflettori i “campioni nascosti” per crescita e redditività. Nel dettaglio, nella grande distribuzione ci sono 23 aziende con fatturato superiore a 500 milioni. La prima è Finbre (Maxi Dì) con 2,371 miliardi, la ventitreesima è Poli con 518 milioni. Alcune di queste società hanno segnato nel 2020 performance rilevanti in termini di Roi: Italmark (Italbrix) al 33,3%, Gruppo Arena al 24,5%, Multicedi al 23,6%. 

Nel 2020 i ricavi di  Italmark (Italbrix) sono saliti del (+23,5%) quelli di Verofin (Tigros) del +22% , quelli delGruppo Arena del +21,2%. In aggregato i ventitrè operatori fatturano complessivamente 24,7 miliardi, nel 2020 sono cresciuti del 7% e segnano un Roi medio dell’8,7%.

Le previsioni per il 2022

Secondo le previsioni dell’Area studi Mediobanca, dopo la pausa del 2021 (-0,1% sul 2020), nel 2022 la Distribuzione Moderna – il segmento della Gdo che include le aziende considerate più organizzate e innovative – dovrebbe registrare un rialzo dell’1,3%.

Lo scorso anno, spiega lo studio, la concentrazione del mercato italiano è rimasta stabile. In particolare, la market share dei primi cinque retailer è pari al 57,6%, restando al di sopra di quella della Spagna (56,4%), ma lontana da Francia (78,6%), Gran Bretagna (75%) e Germania (73,4%). Questo dopo un 2020 che ha visto le vendite degli operatori italiani salire del 5,7% rispetto al 2019, +10,9% sul 2016 (+2,6% medio annuo). Il Roi del sistema nel 2020 ha toccato il 5,6% dal 4,8% medio del 2016-2018. La crescita al 9% della distribuzione organizzata ha rappresentato un riavvicinamento alla media 2016-2018 (8,9%) dopo il calo del 2019 (8,1%). 

Il recupero non è però riuscito ai discount, che hanno segnato un aumento dal 17,3% del 2019 al 17,5% del 2020, ancora al di sotto del valore medio del 2016-2018 (19,7%). 

Secondo l’Osservatorio, prosegue il trend positivo della grande distribuzione dal 3,4% del 2016-2018 al 4,1% del 2020, mentre continua la crisi delle grandi superfici. Gli ipermercati perdono quota passando dal 32,6% del mercato nel 2007 al 26,5% del 2021, incalzati dai discount (21,7%) più che raddoppiati dal 2007 (9,5%) e attesi al 24,6% nel 2023, con performance in termini di vendite per mq sempre più vicine a quelle dei supermercati, che restano i veri dominatori del mercato (43,1% del mercato nel 2021).

“Il perdurare dell’inflazione ha favorito la ripresa della pressione promozionale che ha raggiunto nel primo semestre 2021 il 27,9% dopo essere calata al 26,5% nel 2020, e ha acuito la competizione verticale tra i retailer e i fornitori di beni di largo consumo che presentano una diversa marginalità”, conclude lo studio.

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Categories: Economia e Imprese