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Fondi: il patrimonio è da record, ma la raccolta scende ancora

Pixabay

Una notizia positiva e una, ancora una volta, negativa. La raccolta netta mensile si chiude con il segno meno per il risparmio gestito con i flussi che registrano una riduzione di -597 milioni, dopo i -571 milioni di febbraio. Volano invece le masse: grazie all’effetto di gestione il patrimonio raggiunge un nuovo record storico, arrivando a quota 2.144,3 miliardi di euro dai 2.123 miliardi del mese precedente. Questi i dati più rilevanti contenuti nella mappa mensile di Assogestioni.

Tornando alla raccolta, a marzo, le gestioni collettive segnano -708 milioni (-1,44 miliardi a febbraio). Da inizio anno il saldo è di -1,45 miliardi di euro. In negativo anche i fondi aperti, con deflussi per -620 milioni di euro (-1,68 miliardi da inizio anno). Giù di 88 milioni anche i fondi chiusi, unici da inizio anno che riescono a mantenere il segno più, con una raccolta complessiva di 235 milioni di euro da gennaio.

Le gestioni di portafoglio registrano nuovamente una raccolta netta positiva, pur ridotta rispetto a febbraio, con +111 milioni dopo +867 milioni.

“Nella scelta dei fondi – sottolinea Assogestioni – i risparmiatori hanno evidenziato la loro cautela, spostandosi sugli investimenti ritenuti meno rischiosi”. Una tendenza che si evidenzia nella raccolta netta dei fondi obbligazionari, che tocca quota +1,89 miliardi dopo +287 milioni a febbraio, portando a +743 milioni il saldo del primo trimestre. Bene anche i bilanciati, che segnano +272 milioni, dopo +70 milioni a febbraio, a complessivi +530 milioni da gennaio.

Continua, al contrario, la fuga dai fondi azionari, che nel mese di marzo hanno registrato un saldo netto di -1,26 miliardi (dopo -485 milioni a febbraio a un totale da gennaio di -1,72 miliardi) e dai flessibili (-735 mln dopo -545 mln, a complessivi -2,74 mld nel trimestre). Raccolta netta nuovamente negativa anche per i fondi monetari, con -762 milioni, dopo -955 milioni a febbraio, ma il saldo da gennaio resta positivo per 1,64 miliardi. Nel loro insieme i fondi di diritto italiano hanno segnato a marzo deflussi per 629 milioni, dopo -1,1 miliardi, a un totale da inizio anno di -2,9 miliardi. I fondi esteri chiudono marzo a +9 milioni, dopo -536 milioni, con un saldo da nei tre mesi di +1,2 miliardi.

Per quanto riguarda invece il patrimonio, le gestioni collettive a fine marzo manifestano un aumento a 1.063,2 miliardi (49,6% del totale) da 1.057,2 miliardi a febbraio (49,8%). I fondi aperti salgono a 1.004,8 miliardi (46,9%) da 998,7 miliardi (47%). I fondi chiusi totalizzano 58,3 miliardi (2,7%), sui livelli di febbraio. Le masse delle gestioni di portafoglio aumentano a 1.081,1 miliardi (50,4%) da 1.065,9 miliardi (50,2%), sulla spinta dei mandati istituzionali che salgono a 953,9 miliardi (44,5%) da 939 miliardi (44,2%).

Tra i fondi, il patrimonio degli obbligazionari cresce a 384,6 miliardi (38,3%) da 381,2 miliardi (38,2%), gli azionari salgono a 214 miliardi (21,3%, da 212,2 miliardi a febbraio), i bilanciati vanno a 114,5 miliardi (11,4%, da 113,6 miliardi) e i flessibili a 252,8 miliardi (25,2%, da 251,9 miliardi). Patrimonio gestito in lieve calo, invece, per i fondi monetari a 35,3 miliardi (3,5%) da 36 miliardi (3,6%).

Parlando invece dei principali player, secondo i dati di Assogestioni, il gruppo Generali vanta un patrimonio gestito di 488 miliardi (23,4% del totale), e a marzo ha segnato deflussi per 608,4 milioni. Il gruppo Intesa Sanpaolo, numero due del comparto, ha registrato una raccolta netta pari a -384,8 milioni (Eurizon -1,1 miliardi e Fideuram +713 milioni), con masse gestite per 393,7 miliardi (18,9% del totale). Prevalgono i deflussi anche per il gruppo Amundi, che segna -341,8 milioni, con un patrimonio gestito di 189,2 miliardi (9,1%) e per Anima Holding (-127,7 milioni con masse per 177,8 mld, 8,5% del totale). Raccolta netta positiva per +740,4 milioni, invece, per le Poste, con un gestito di 81 miliardi (3,9%).

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