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Fisco: pagoPA sostituisce i Rav per i pagamenti

Inizia una staffetta nelle cartelle esattoriali e negli avvisi di pagamento del Fisco. L’Agenzia delle Entrate ha comunicato che da oggi il bollettino Rav – usato nel 2018 per 15 milioni di pagamenti – sarà progressivamente sostituito dal nuovo modulo di pagamento pagoPA, la cui introduzione è prevista dalla strategia dell’Agenda Digitale Italiana.

COM’È FATTO IL NUOVO MODELLO PAGOPA

Il nuovo modulo pagoPA contiene due sezioni da utilizzare alternativamente in base al canale di pagamento scelto: una per “Banche e altri canali”, con un QR code e un codice CBILL, e una per i pagamenti presso “Poste Italiane”, con il riquadro Data Matrix.

L’elemento essenziale è il codice “modulo di pagamento”, composta da 18 cifre, che collega il modulo alla cartella o all’atto da pagare. PagoPA si può usare sia per il pagamento in unica soluzione sia per il versamento in più rate.

COME SI USA AGLI SPORTELLI FISICI

Se si paga in banca, alle Poste, in tabaccheria o agli sportelli dell’Agenzia di Riscossione, basta consegnare il modulo pagoPA all’operatore, che utilizzerà la sezione con i dati relativi alla modalità di pagamento scelta.

COME SI USA ONLINE

Chi invece paga online – via home banking o con i servizi telematici delle Entrate – deve inserire il “Codice modulo di pagamento” di 18 cifre e l’importo da pagare riportati nel modulo pagoPA.

COME SI USA VIA APP

Ancora più semplice il pagamento tramite app con smartphone o tablet: basta inquadrare il QR Code o il Data Matrix (i codici a barre quadrati) e il sistema identifica subito il versamento da effettuare.

CHE FINE FANNO I RAV

Per quanto riguarda i bollettini Rav, quelli collegati a comunicazioni già inviate (ad esempio per la rottamazione-ter delle cartelle) si potranno ancora utilizzare per il pagamento.

Inoltre, in questa prima fase transitoria, l’Agenzia stessa continuerà a inviare alcune comunicazioni con all’interno i Rav, che quindi continueranno a essere accettati senza problemi.

Per ulteriori chiarimenti, leggi la guida tecnica realizzata dall’Agenzia per l’Italia Digitale, che contiene anche un facsimile del modello pagoPA.

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