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Finmeccanica: Pansa ad, Venturoni vp. Caduto il divieto di vendere titoli allo scoperto

FINMECCANICA: PANSA AD CON DELEGHE PIENE, VENTURONI VICE
E’ CADUTO IL DIVIETO DI VENDERE TITOLI ALLO SCOPERTO

Il direttore generale di Finmeccanica é stato nominato amministratore delegato e a lui sono state date “attribuzioni e i poteri in precedenza conferiti a Orsi per la gestione unitaria della società e del Gruppo”. “Il dott. Pansa – continua la nota – eserciterà i suddetti poteri con la qualifica di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Il Consiglio ha altresì deliberato di attribuire al Consigliere anziano e Lead Independent Director, Ammiraglio Guido Venturoni, la carica di Vice Presidente”. ”Finmeccanica e’ un grande gruppo e continuerà ad andare avanti” ha detto il nuovo vice presidente aggiungendo che “”Un presidente c’e’ gia”’ sottolineando cosi’ che la carica rimane ad Giuseppe Orsi che si prepara in cella a Busto Arsizio all’interrogatorio di venerdì. . Non per molto visto che il Cda di Finmeccanica ha anche indetto l’assemblea degli azionisti il 2 aprile in prima convocazione e il 15 in seconda ”al fine di reintegrare la composizione del consiglio”.

Si chiude così un’altra giornata scandita da notizie drammatiche.

L’India ha sospeso i pagamenti a Finmeccanica per il contratto da 750 milioni di dollari e non ritirerà più elicotteri fino a quando non sarà terminata l’indagine in corso. Per la holding della difesa è sempre più concreto il rischio di finire nella black list di New Dehli.

Intanto in Borsa il titolo ha vissuto un’altra giornata da incubo : -4%. La Consob non ha così potuto rinnovare il divieto di vendite allo scoperto su Finmeccanica. In base alla normativa la Commissione avrebbe potuto prorogare lo stop alle vendite speculative non assistite dalla disponibilita’ dei titoli se Finmeccanica avesse perso oltre il 5%.

Un problema in più per l’esordio oggi del nuovo vertice che si trova ad operare in una situazione tragica, tra le bordate del mondo politico. E, quel che è peggio, in una cornice internazionale in cui sprofonda l’immagine del Bel Paese. Prima Mps, poi Saipem ed Eni, ora Finmeccanica, Più che un terremoto, è una frana lenta, inarrestabile che inghiotte quel che resta della reputazione del Paese o, quanto meno , della classe dirigente. E’ la sensazione che si ricava dalla lettura di Wall Street Journal, Financial Times ed Herald Tribune che oltre a riportare la cronaca della vicenda che ha portato all’arresto di Giuseppe Orsi, tornano all’assalto della governance “all’italiana”, distinta dall’invadenza della politica. Per la Lex Column del Financial Times (titolo “Mamma mia!”) ”la capacita’ dell’Italia di mantenere la sua immagine stereotipata non smette mai di stupire”. Dello stesso tenore il commento del Wall Street Journal, secondo cui Finmeccanica avrebbe tutta la possibilità di avere una ”leadership politicamente indipendente. E invece rimane in un poco attraente mix dei peggiori cliché’ che circondano la vita delle aziende italiane”. L’Herald Tribune osserva come dopo il caso Mps e quello di Saipem che ha coinvolto l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ci sia ora il rischio che sempre piu’ italiani decidano ”di non andare a votare anziché cambiare idea” politica.

Ma l’eco dei problemi di casa nostra stavolta si diffonde anche in Oriente. The Times of India, principale giornale del paese, dedica due pagine oltre alla prima alla vicenda, titolando all’interno che ”l’India ha comprato gli elicotteri che Obama ha respinto perché troppo costosi’ .Tutti i quotidiani indiani riservano del resto oggi il titolo di apertura ai risvolti giudiziari della vendita di 12 elicotteri di AgustaWestland (Finmeccanica) all’India, ma uno solo, The Indian Express, precisa che secondo i magistrati di Busto Arsizio ”l’ex-comandante dell’Aviazione S.P. Tyagi ha ricevuto tangenti per orientare l’affare degli elicotteri”. ”E’ la prima volta – sottolinea il giornale – che un responsabile militare in servizio e’ citato per presunte mazzette nell’acquisizione di sistemi di difesa”.

Il titolo ha imboccato la strada del ribasso fin dopo la partenza, nonostante il divieto di vendite allo scoperto. Il titolo perde il 2,8% a 4,29 euro.

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