X

Finmeccanica e Ansaldo Sts danno sprint alla Borsa italiana (+2,6%) – Effetto Barroso sull’Europa

FINMECCANICA ED ANSALDO TRAINANO MILANO
PER UNA VOLTA L’INDUSTRIA PESA PIU’ DELLO SPREAD

Giornata boom in Piazza Affari per Finmeccanica (+16,89%) e per Ansaldo Sts (+16,89) sull’onda delle voci di un prossimo accordo con General Electric, in linea com gli obiettivi che l’ad Giuseppe Orsi ha più volte ribadito. Anche ad inizio settimana in un‘intervista al Secolo XIX in cui, facendo il bilancio dei primi cento giorni alla guida della holding, Orsi ha tracciato questa strategia: “Lo stato dell’arte è questo: primo passo, stabilire come salvare Breda; secondo passo, verificare se potrà camminare con le proprie gambe o se deve accasarsi. In tale eventualità, accasarsi da sola o insieme con Ansaldo Sts? Questo, in realtà, ancora non possiamo saperlo. Osservo, però, che se anche Breda e Sts fossero insieme non sarebbe sufficiente, perché servono dimensioni più grandi per essere dei player mondiali. Valuteremo, quindi, come aumentare la massa critica, chi può aiutarci a farlo e in quale modo”. Nessun dubbio:  General Electric è senz’altro un partner ideale per “aumentare la massa critica”.

Tanto è bastato perché, accanto all’alluvione di prese di posizione da parte dei vari sindacati, la Borsa reagisse in maniera entusiastica alla prospettiva della prima grande mossa di politica industriale sotto i cieli della crisi finanziaria, in cui tiene banco solo il livello degli spread dei Btp. Il tutto dopo che la capogruppo ha precisato in una nota che ”ulteriori indicazioni in merito alle sue strategie nel settore dei trasporti” saranno fornite ”a conclusione dell’analisi e delle azioni intraprese con l’obiettivo di consentire un andamento profittevole dell’attività e la massimizzazione del valore per gli azionisti”.

In linguaggio meno criptico il giorno prima, a proposito di Breda Ansaldo si era espresso così: “Mi pare evidente che la nostra opzione è rimetterla a posto, Ansaldo Breda. Un’azione necessaria anche per un’eventuale vendita. Peraltro, non voglio né lasciare in eredità questo problema né cercare un gruppo industriale, magari appositamente costituito, al quale sbolognarlo. Preferisco giocare e vincere la sfida di dare una prospettiva anche a questa azienda”. Intanto, la sfida di Orsi ha messo le ali al Toro in Piazza Affari salita del 2,69% grazie proprio al traino dei titoli della holding dell’hi tech italiano.

BARROSO  FA DA SCUDO ALL’ORSO
ORA TOCCA AL DUO MERKEL SARKOZY

Partite deboli  anche le altre Borse europee hanno invertito la direzione di marcia dopo l’intervento del presidente della Ue Manuel Barroso, che ha annunciato che presto la Commissione Ue presenterà un progetto per introdurre sui mercati gli eurobond: per alcuni tipi di emissioni non serve neanche un intervento di modifica sui termini del Trattato Europeo. Il trend positivo si è accentuato dopo l’aperture di Wall Street, spinta dalla notizia del buy back di Dell per 5 miliardi di dollari. I mercati finanziari, comunque, sono in ansiosa attesa del meeting virtuale tra Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e il premier greco Georges Papandreou probabilmente decisivo per scongiurare il default di Atene. Parigi ha messo a segno un rialzo dell’1,97 preceduta da Franoforte +2,63 e Londra +1,66%.  
 
CONTINUA A SOFFRIRE UNICREDIT
GIORNATA SPRINT PER AUTO E STM

Andamenti molto diversi nel comparto bancario (l’indice Dj stoxx di settore cresce dello 0,42%): Société Générale cede il 7,26%, mentre Royal bank of Scotland cresce del 5,30% e Lloyds del 3,99%. Tra i gruppi ‘made in Italy’ Intesa SanPaolo è in rialzo del 3,36%, Banco Popolare del 4,2%, Bpm riduce il rialzo allo 0,3%, mentre Unicredit perde l’1,63%. Sotto anche Generali (-1,1%).
 
A parte il caso Finmeccanica, è stata comunque l’industria a dominare la scena. In particolare, salgono i titoli dell’automotive (EuroStoxx +4,2%), soprattutto  Bmw (+5%) e Michelin (+4,5%). Una parte significativa dei costruttori di auto presenti al Salone di Francoforte ha detto che le loro finanze sono molto più solide di quanto lo erano nel 2008-2009. Sono in rialzo Volkswagen (+4%), Renault (+3%) ma anche Fiat (+7,31%), Pirelli (+6,31%) e Fiat Industrial (+4%).

Balzo in avanti, infine, per Stm (+ 11,6%). Il titolo del primo produttore europeo di semiconduttori beneficia della conferma della raccomandazione buy da parte di Rbs (Royal bank of Scotland) e si muove nella scia del Philadelphia Semiconductor Index: stanotte l’indice Usa delle società dei chip ha guadagnato il 2% riportandosi sui livelli di fine giugno. Dai minimi degli ultimi 12 mesi toccato a metà agosto, l’indice ha guadagnato il 12%.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati