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Ferrari, Marchionne diventa (anche) Ad

Sergio Marchionne diventa amministratore delegato di Ferrari. Il numero uno di Fca, che è già presidente della casa di Maranello, subentra nella carica ad Amedeo Felisa, che lascia l’incarico e “dopo 26 anni di servizio dedicato e continuerà a servire nel consiglio di amministrazione di Ferrari con un mandato specifico come advisor tecnico del gruppo”. È quanto si legge in una nota di Ferrari.

“Conosco Amedeo da oltre un decennio – ha commentato Marchionne – e ho avuto l’opportunità di lavorare con lui da vicino negli ultimi due anni. È senza dubbio uno dei migliori ingegneri dell’automotive al mondo. Negli ultimi 26 anni, ha lavorato senza sosta per alimentare e guidare lo sviluppo tecnico di Ferrari, producendo una gamma di auto che hanno creato gli standard in termini di performance e stile”.

Il Cda di Ferrari, conclude la nota, “vuole esprimere ufficialmente la sua gratitudine ad Amedeo per i suoi contributi ed è felice di potere contare sul suo servizio come advisor tecnico al leadership team”.

Ferrari ha chiuso i primi tre mesi del 2016 con un’utile netto pari a 78 milioni di euro, in crescita di 13 milioni di euro (+19%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo comunica la stessa casa di Maranello, precisando che i ricavi netti si sono attestati a 675 milioni di euro, con un incremento di 54 milioni o dell’8,8% (+8,4% a cambi costanti) su anno.

L’aumento dei ricavi netti dalla vendita di Automobili e parti di ricambio (52 milioni di euro, +12%), riconducibile alla crescita dei volumi favorita dai nuovi modelli 488 GTB, 488 Spider e F12tdf e dal maggior contributo generato dalle personalizzazioni e di sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (9 milioni di euro, +8%), ascrivibili perlopiù al miglior posizionamento nelle classifiche del Campionato, è stato in parte compensato dalla diminuzione alla voce Motori (7 milioni di euro, -11%), causata principalmente da minori consegne a Maserati, nonostante maggiori ricavi generati dalla fornitura ad altre scuderie di Formula 1.

Al 31 marzo 2016, l’indebitamento netto industriale era pari a 782 milioni, in calo rispetto ai 797 milioni contabilizzati alla fine del 2015 grazie alla generazione di free cash flow industriale. Quest’ultimo è stato pari a 28 milioni, trainato principalmente dal forte aumento delle disponibilità liquide generate da attività operative, ma in parte compensato dalle spese in conto capitale e dalla variazione negativa del capitale di funzionamento (diminuzione degli acconti ricevuti per La Ferrari). Il Free Cash Flow industriale del primo trimestre 2015 includeva un afflusso una tantum pari a 44 milioni di euro, legato al parziale rimborso da parte di Maserati del suo magazzino in Cina.

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Categories: Finanza e Mercati