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Fca-Magneti Marelli, possibile scorporo a giugno: “Lo valuteremo nel piano”

Eidonpress

Fca prosegue nell’esame della potenziale separazione della controllata Magneti Marelli, ma per ora non intende dare ulteriori indicazioni: “Fca non intende fare ulteriori comunicazioni in materia sino a quando una decisione finale sarà stata adottata”, spiega una nota diffusa dalla società mercoledì sera.

Il Cda della società prevede di esaminare nel dettaglio le opzioni per tale operazione “nel secondo trimestre del 2018, in concomitanza con l’esame del piano industriale del Gruppo per il 2018-2022. Nel frattempo il management proseguirà le proprie valutazioni sulle possibili strutture dell’operazione al fine di massimizzare il valore per gli azionisti di Fca”.

Nella nota la società automobilistica precisa anche che “non esiste garanzia che l’esame della potenziale separazione di Magneti Marelli abbia come risultato la decisione di intraprendere l’operazione o che detta operazione, una volta avviata, venga portata a termine”.

Insomma Fca lascia intendere che la decisione dovrebbe arrivare entro giugno, come confermato anche da diverse indiscrezioni di stampa, secondo cui Alfa Romeo e Maserati non saranno oggetto di alcuno spin off, mentre il ceo di Fca Sergio Marchionne, quando presenterà il piano industriale il 1 giugno, potrebbe annunciare esclusivamente lo scorporo, appunto, di Magneti Marelli. L’operazione potrebbe aggirarsi fra i 4 e i 5 miliardi. Le ultime indiscrezioni sono state pubblicate dal Corriere della Sera.

Il titolo Fca è tra i peggiori del Fste Mib in apertura di seduta. Lo scorso 16 febbraio, quando erano uscite le prime voci sul possibile scorporo Fca-Magneti Marelli, il titolo aveva guadagnato più del 2%. Oggi invece la reazione è al momento freddina, col titolo che perde quasi un punto e mezzo percentuale a 17,33 euro per azione, intorno alle 10.

Infine, vale aggiungere che  in occasione della revisione trimestrale degli indici di marzo, il titolo Fca  sarà incluso nel FTSE Eurotop 100 a partire dal 19 del mese. L’indice raggruppa le 100 blue chip più altamente capitalizzate in Europa. Fra queste compaiono Eni, Enel, Intesa Sanpaolo, Deutsche Bank, Bnp Paribas, Bayer

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