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Fca e le Popolari tengono a galla la Borsa ma Mps scivola ancora

Giornata altalenante per le borse mondiali, orientate in maggior parte in territorio negativo in Europa. Milano però si salva e chiude a +0,29%. Gli altri listini del continente invece si fermano con il segno meno davanti: Londra -0,84%, Francoforte -0,44%, Parigi -0,09%. Anche Wall Street apre di malumore, ma poi vira al bel tempo dopo le notizie sulle scorte di petrolio. L’oro nero parte al ribasso e perde fino al 2%, perché, dopo l’Iraq, anche la Russia sembrava orientata a fare un passo indietro sulla riduzione della produzione. Ma il clima cambia con la diffusione dei dati sulle scorte settimanali statunitensi di greggio in netta diminuzione. Morale: sul New York Mercantile Exchange, il Light Sweet Crude si riporta quasi sulla parità a 49,91 dollari (-0,10%), mentre il Brent Crude lima lo 0,35% a 50,63 dollari al barile.

In questo contesto i petroliferi del Ftse Mib non riescono però a recuperare: Eni -1,02%, Tenaris -2,9%; Saipem in caduta a -3%, nonostante i buoni risultati trimestrali, a causa delle previsioni al ribasso per il 2017, con ricavi attesi a circa 10 miliardi, inferiori a quanto precedentemente comunicato (oltre 11 miliardi) e un indebitamento finanziario netto previsto in rialzo sulle precedenti stime da meno di un miliardo a quasi 1,4 miliardi. Nuova giornata di passione anche per Monte dei Paschi di Siena, -8,64% e le azioni tornano sotto quota 27 centesimi. Altri titoli bancari, soprattutto le popolari, bilanciano però la media del listino: Bper +1,63%; Pop Milano +2,54%, Banco Popolare +3,5%. Di segno opposto Banca Mediolanum (-1,02%), perché la Bce ha richiesto una riduzione della partecipazione di Fininvest nell’istituto (oggi è circa il 30% e dovrebbe ridursi sotto il 9,9%).

Sul fronte assicurativo brillano Unipol (2,89%) e Unipolsai (+1,66%) ma il miglior titolo del Ftse Mib è Fiat Chrysler Automobiles (+4,37%), a seguito della trimestrale pubblicata ieri, che ha evidenziato risultati migliori delle aspettative. Fra i titoli peggiori anche Yoox Net-A-Porter Group (-2,27%), nonostante il settore moda viva una giornata forte, visto l’exploit di Kering, +8% in apertura a Parigi, grazie a una bella trimestrale resa splendente dalla controllata Gucci. C’è attesa anche per la trimestrale di Yoox e gli analisti si aspettano un buon trend del fatturato, in linea col trimestre precedente. 

In giornata Mediobanca rende noti anche alcuni indici e dati sull’andamento decennale delle borse. La lettura non è confortante: negli ultimi 10 anni Piazza Affari ha perso poco meno della metà dell’investimento effettuato a fine 2005. Nonostante il recupero da metà 2012 (+62%), risulta l’unica in territorio negativo tra le principali 23 borse mondiali per media annua pari al -6,5%. La capitalizzazione è diminuita del 38,6% dal 2005 a oggi, “bruciando” 261 miliardi fino agli attuali 415 (da 676). Il valore è sceso allo 0,8% del totale delle Piazze mondiali (era al 2% nel 2005) ed è pari al 26,4% del Pil italiano. Il Nyse si conferma prima borsa mondiale, seguita dal Nasdaq, Tokyo e Shanghai, che balza al 6,6% della capitalizzazione globale dallo 0,7% di dieci anni fa. Prima borsa europea è Londra, seguita dal circuito Euronext e da Francoforte. Complessivamente la capitalizzazione delle borse mondiali è cresciuta del 63,2% dal 2005 a 53,9 miliardi,di cui il 76,4% fa capo a economie mature. A Milano dal 1938 a oggi solo tre titoli hanno retto il confronto con l’inflazione: Generali (+14% medio annuo), Italcementi (+13,2%) e Caltagirone (+10,8%) a fronte di un tasso di inflazione del 10,1%.

Sul fronte valutario l’euro recupera terreno sul dollaro (+0,21%) a 1,09, mentre Il prezzo dell’oro si attesta al massimo di tre settimane negli scambi della mattinata statunitense. Fra le trimestrali delle grandi società americane oggi è stato il giorno di Coca Cola, che ha visto calare i profitti, ma ha comunque battuto le previsioni degli analisti, e Boeing, +34% l’utile, meglio del previsto.

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