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Fca: 2018 rallenta nell’Ue (-2,3%), ma Jeep decolla (+56%)

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Il 2018 non è stato un anno esaltante per il mercato europeo dell’auto, cresciuto soltanto dello 0,1%. È andata peggio a Fca, che – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – l’anno scorso ha venduto nell’Ue poco più di un milione di auto, con una riduzione del 2,3% rispetto al 2017. Nello stesso periodo, la quota di mercato del gruppo è calata dal 6,8% al 6,6%.

Fiat Chrysler si consola con la performance del marchio Jeep, che ha fatto registrare un’impennata delle immatricolazioni del 56,2% (a quota 163.623). In calo, invece, i marchi Fiat (-8,7%, a 701.892), Lancia (-19,8%) e Alfa Romeo (-4,1%, a 78.944).

Restringendo lo sguardo al solo mese di dicembre, la situazione è diversa. Il mercato europeo ha subito una contrazione delle vendite pari all’8,4% su anno, “continuando il trend in discesa iniziato a settembre – spiega Acea – con l’introduzione del Wltp”, la procedura di prova dei veicoli armonizzata a livello mondiale.

Tutti i principali paesi europei mostrano un andamento negativo: fa eccezione solo l’Italia, dove le immatricolazioni sono aumentate del 2%.

Quanto a Fca, il mese scorso, secondo l’associazione dei costruttori, ha venduto nell’Ue 59.612 macchine, con un calo del 2,1% rispetto al dicembre del 2017. La quota di mercato invece è aumentata dal 5,6% al 6%.

A dicembre sempre sugli scudi il marchio Jeep (+37%, a quota 12.208). Bene anche il marchio Lancia (+38,3% con 4.358 nuove immatricolazioni).

Tornando alla performance annuale dell’intero mercato europeo, Acea ammette che la crescita dello 0,1% è modesta, ma sottolinea che il 2018 è stato comunque “il quinto anno consecutivo di crescita, con quasi 15,2 milioni di macchine immatricolate nell’Unione Europea”.

Le vendite sono state trainate soprattutto dai paesi dell’Europa centrale, dove le immatricolazioni sono cresciute dell’8%. Nei cinque mercati principali del continente, i risultati sono stati contrastanti. Crescono la Spagna (+7%) e la Francia (+3%), mentre la Germania segna un leggero ribasso (-0,2%) e vanno male invece l’Italia (-3,1%) e il Regno Unito (-6,8%).

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Categories: Economia e Imprese