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Fastweb-Vodafone, primo bilancio post-fusione: ricavi stabili, margini in calo, ma cresce la cassa

Collage su immagini Imagoeconomica

Il nuovo operatore nato dall’integrazione tra Fastweb e Vodafone Italia, sotto il controllo di Swisscom, ha presentato i primi risultati finanziari consolidati dopo la finalizzazione dell’operazione di acquisizione. Il trimestre chiuso al 31 marzo 2025 segna l’avvio operativo della fusione, in un contesto ancora in piena fase di transizione. Come dichiarato dal gruppo guidato dall’amministratore delegato Walter Renna, l’integrazione prosegue secondo le tempistiche previste, ma il 2025 sarà inevitabilmente un anno ponte verso una nuova configurazione industriale e strategica.

Ricavi stabili, margini sotto pressione

I ricavi totali del nuovo gruppo si attestano a 1,818 miliardi di euro, in leggera flessione (-0,4%) rispetto al primo trimestre 2024. Più marcata la contrazione dell’Ebitda after lease, che scende a 422 milioni (-12,1%), a fronte di investimenti (Capex reported) ridotti del 19,9%, pari a 382 milioni di euro. L’adjusted Ebitda after lease, depurato da componenti straordinarie, è pari a 428 milioni (-10,8%).

Nonostante la pressione sui margini, l’azienda registra segnali positivi sul fronte della generazione di cassa: l’Operating Free Cash Flow (OpFCF) adjusted sale a 57 milioni di euro, in aumento del 16,3% rispetto al Q1 2024, grazie all’efficientamento degli investimenti e alla conclusione di alcuni progetti strutturali.

Clienti e ricavi: il quadro commerciale

Al 31 marzo, i clienti mobili – residenziali e business – sono 20,2 milioni, in linea con i volumi dell’anno precedente e con una market share del 26%. Sul segmento fisso, invece, si registra una flessione: i clienti scendono a 5,85 milioni (-3,4%), con una quota di mercato pari al 31%.

Nel comparto residenziale, il fatturato si attesta a 854 milioni di euro (-2,6%). La contrazione dei ricavi da connettività, in linea con un trend ormai consolidato, è in parte compensata dalla crescita dei servizi cosiddetti “beyond the core”: energia, assicurazioni, soluzioni smart home e sicurezza informatica. Fastweb Energia, ad esempio, ha raggiunto i 69mila clienti a fine marzo (+15% rispetto a dicembre 2024).

La strategia commerciale del gruppo punta a una più chiara segmentazione dei brand – ho.Mobile, Fastweb e Vodafone – e su offerte convergenti fisso-mobile e bundle per le famiglie, in un’ottica di creazione di valore più che di pura espansione volumetrica.

Enterprise e Wholesale trainano la crescita

Mentre il residenziale rallenta, le business unit rivolte alle aziende e agli operatori mostrano una dinamica positiva. Il segmento Enterprise ha generato ricavi per 800 milioni di euro (+2,7% su base annua), grazie soprattutto alla forte crescita dei servizi a valore aggiunto legati a cloud, IoT, cybersecurity e mobile private network: 202 milioni di euro, in aumento del 9,2%.

Ottime performance anche per il segmento Wholesale: le linee ultrabroadband fornite ad altri operatori sono aumentate del 34,4%, raggiungendo quota 968mila. Prosegue inoltre la migrazione dei clienti CoopVoce verso la rete Vodafone, parte del piano di razionalizzazione infrastrutturale. I ricavi del segmento si fermano a 164 milioni di euro, in calo del 4,1%, riflettendo l’abbandono di attività a bassa marginalità.

L’integrazione tra Fastweb e Vodafone punta anche sul rafforzamento infrastrutturale: la copertura 5G ha raggiunto il 78% della popolazione italiana e la rete FTTH copre il 52% del territorio. Sul fronte ESG, il gruppo conferma l’obiettivo di diventare Net Zero Carbon entro il 2035, in linea con la strategia di sostenibilità di Swisscom.

Tra le iniziative sociali spiccano i corsi gratuiti della Fastweb Digital Academy e le campagne contro la violenza di genere, a testimonianza di un posizionamento che ambisce a coniugare innovazione tecnologica, solidità industriale e impatto sociale.

Swisscom: l’Italia spinge i conti del gruppo

A livello di gruppo, Swisscom ha registrato nel primo trimestre il miglior fatturato della sua storia: 3.759 milioni di franchi svizzeri (+39,3%). L’Ebitda after lease è cresciuto del 17,9%, raggiungendo 1.277 milioni, mentre l’operating free cash flow è salito a 498 milioni (+1,8%).

A trainare la performance è proprio l’Italia, che compensa il calo del fatturato nel mercato domestico svizzero (-1,2%). L’Ebitda in Svizzera è rimasto sostanzialmente stabile (-0,3%), mentre il cash flow operativo è cresciuto solo marginalmente (+0,2%).

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Categories: Economia e Imprese