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EssilorLuxottica sfida i dazi Usa e corre con gli smart glasses. In sei mesi fatturato +7,3%, utile +6,1%. Confermati target al 2026

Imagoeconomica

EssilorLuxottica sfida dazi Usa cavalcando il successo dei suoi Ray-ban ultratecnologici. Il gruppo italo-francese ha chiuso il primo semestre di quest’anno con ricavi adjusted in crescita del 7,3% per 14 miliardi di euro a cambi costanti (+5,5% a cambi correnti, principalmente per effetto della svalutazione del dollaro americano). Il margine operativo, sempre nel semestre, conferma i livelli dell’anno precedente con un utile operativo adjusted di 2.532 milioni di euro, pari al 18,3% dei ricavi a cambi costanti, nonostante l’effetto sfavorevole legato all’introduzione dei dazi sulle importazioni negli Stati Uniti.

A trainare la performance è stata una combinazione di crescita organica e acquisizioni strategiche, come quella di Supreme e della tedesca Heidelberg Engineering, dice la società. In Borsa il titolo vola: in tarda mattinata è a 262,90 euro, in rialzo del 16,60%

L’utile netto adjusted è pari a 1.799 milioni nel semestre, in crescita del 6,1% a cambi costanti (+3,1% cambi correnti), pari al 12,8% del fatturato rispetto al 13,1% del 2024, con una diluizione dei margini di 30 punti base influenzato anche da un lieve aumento dell’aliquota fiscale. Il free cash flow consolidato è stato pari a 951 milioni di euro nel semestre, che si è anche chiuso con 2,79 miliardi di euro di disponibilità liquide e mezzi equivalenti e un indebitamento netto di 11,26 miliardi (inclusi i 3,47 mld di passivita’ per leasing) a fronte di un indebitamento netto di 9,76 miliardi a fine giugno 2024.

Nel solo secondo trimestre il gruppo ha mantenuto lo stesso ritmo di crescita dei ricavi: +7,3% a cambi costanti e +3,2% a cambi correnti.

Confermata la guidance 2026. Arginati l’effetto dazi e dollaro debole

I vertici del gruppo, Francesco Milleri (presidente e amministratore delegato) e Paul du Saillant (vice amministratore delegato), hanno confermato la guidance al 2026: “crescita annua ‘mid-single digit’” con ricavi attesi tra 27 e 28 miliardi e un margine operativo compreso tra il 19 e il 20% del fatturato.

L’imposizione dei nuovi dazi statunitensi, entrati in vigore con la seconda amministrazione Trump, e la svalutazione del dollaro americano hanno creato ostacoli reali, ma non insormontabili, dice la società: Grazie alla “diversificazione dei mercati e a una gestione prudente della filiera“, EssilorLuxottica ha saputo “contenere gli effetti negativi“.

Le aree Emea e Asia-Pacifico si sono rivelate fondamentali, con crescite a doppia cifra in alcuni mercati europei. “Abbiamo chiuso un primo semestre solido, con ricavi in aumento in tutte le aree geografiche e in tutti i business. Un risultato che conferma la qualità del nostro percorso anche in un contesto volatile” ha commentato Milleri. La convinzione è che “tecnologia, salute e stile possano convivere in un unico oggetto da indossare ogni giorno: l’occhiale del futuro”. Occhiali che parlano, ascoltano, amplificano, fotografano, trasmettono: l’universo immaginato da Del Vecchio – connesso, intelligente e medicale – prende corpo nel 2025. Il successo dei Ray-Ban Meta e di Nuance Audio è solo l’inizio di una metamorfosi.

Volano i Ray-Ban Meta: +200% in sei mesi

La vera rivoluzione arriva dal segmento smart glasses. Le vendite dei nuovi Ray-Ban Meta, lanciati in collaborazione con Meta Platforms, sono più che triplicate nel primo semestre, segnando un clamoroso: +200% rispetto allo stesso periodo del 2024. Grazie a tale successo Meta è anche entrata nel capitale del gruppo con una partecipazione inferiore al 3%. Sulla rampa di lancio ci sono già nuovi modelli: i Performance AI Glasses Oakley Meta, presentati a giugno, arriveranno sul mercato entro l’estate.

Non solo vista, ma anche udito: il caso Nuance Audio

L’occhiale diventa uno strumento su cui convergono tecnologie complesse. Lanciato a febbraio 2025 negli Stati Uniti e in Italia, Nuance Audio è un nuovo occhiale pensato per chi soffre di disturbi uditivi. Da allora è stato introdotto anche in Francia, Germania, Regno Unito e, da luglio, in Spagna. Oggi è disponibile in circa 10.000 punti vendita. L’obiettivo è ambizioso: trasformare l’occhiale in una piattaforma di supporto sensoriale, connessa a un ecosistema digitale. “Stiamo aprendo la strada a una trasformazione profonda del settore: l’occhiale diventerà sempre più una piattaforma tecnologica”, hanno spiegato Milleri e du Saillant.

Inoltre con l’acquisizione delle cliniche Optegra, specializzate in chirurgia oculare, il gruppo entra a pieno titolo anche nel settore MedTech. L’alleanza con Heidelberg Engineering rafforza la capacità di unire imaging retinico, intelligenza artificiale e dati clinici.

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