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Energica Motor, quando la moto elettrica è già un record

Energica Motor Company

I venti della crisi dei subprime nel 2008 soffiavano forti e gelidi anche nel cuore della Modena Valley, l’anima dell’Italia che si muove al ritmo dei motori. “Avevamo perso l’80% del fatturato” racconta Livia Cevolini, il ceo di Energica Motor Company ricordando le difficoltà di Crp, la capogruppo di famiglia alle prese con una situazione scomoda ed inedita. Che fare? “In azienda ci siamo detti che era l’ora di guardarci intorno per cercare ispirazione – continua – Si cominciava a parlare di Tesla. Era un’idea. Ho guardato mio padre e mio fratello e abbiamo pensato di ricominciare con un progetto nuovo, una moto elettrica, un progetto che ci avrebbe contraddistinti dalla concorrenza, aiutati a reinventarci e magari ad uscire da quel momento di difficoltà”.

Ed è così, guardando avanti, che da una costola di Crp, è nata Energica Motor Company, azienda quotata all’Aim, leader mondiale nel mercato delle due ruote elettriche, “Proudly Made In Modena” come sta scritto su questi bolidi degni figli della Motor Valley: con un’accelerazione da brivido (da zero a 100 km/h in 2secondi e 6), un’autonomia da 400 chilometri (presto 470) resa possibile da batterie che Energica, al pari di Tesla, cura in prima persona. E fa pure rumore come le altre moto, grazie ad sistema escogitato in casa per la gioia dei centauri. “Però – precisa la manager – sono in ascesa i clienti che chiedono un prodotto silenzioso”.

Ma la vera sgommata, degna dei tecnici che hanno creato Energica Evo, un siluro che nell’ultima versione assicura “un’accelerazione più mostruosa che mai”, l’azienda l’ha messa a segno a Taiwan il particolare. A gennaio l’importatore dall’isola ha trasmesso un ordine record da 836 mila euro su tutto il catalogo, pari al 28% del fatturato 2020. “Una notizia gradita cui si aggiunge una crescita dell’11% dagli Usa. Ora non ci resta che attendere la ripresa delle Fiere, ferme causa Covid. A partire dal Giappone continua Livia, 40 anni, che oggi guida il gruppo assieme al fratello Franco, laureato in Ingegneria dei Materiali.

Anche Livia, il ceo di Energica, è ingegnere per una vocazione di famiglia che l’ha portata a lasciare la scuola di restauro, scelta dopo la maturità. “Mi resi presto conto che non avrei voluto rinunciare a quello che mio nonno e mio padre avevano iniziato e che si era comunque impresso nel dna di bambina che aveva iniziato a frequentare la fabbrica e a girare il mondo per le gare di motori ancora prima di imparare a camminare. Di qui l’obiettivo, centrato, di diventare il fornitore unico delle moto elettriche che disputano la Coppa del mondo Fim Enel MotoE” nella convinzione che il miglior modo per pubblicizzare e vendere una moto sia di farla gareggiare.  E cominciano ad arrivare le prime conferme dai numeri: il giro d’affari della moto elettrica, poco più di mezzo milione quattro anni fa, è salito a 3,2 milioni nel 2019 e superato i 6 milioni nel 2020. Oltre al boom di Taiwan e la buona risposta del mercato Usa, dove opera il colosso Harley Davidson che ha messo in strada l’unico competitor elettrico dell’azienda emiliano. 

Certo, i numeri sono ancora modesti, complice la carenza di infrastrutture di ricarica, ma l’ascesa dell’elettrico a quattro ruote è ormai scontata e non può non far da traino alla Tesla nata nella terra di Ferrari, storia esemplare dell’industria italiana, figlia di tradizioni familiari, della cultura del saper fare e più ancora, di amore per il rischio e l’innovazione. Una linea che la famiglia Cevolini ha praticato dal secondo dopoguerra a partire dal nonno Salvatore, proseguita con Roberto, pioniere delle produzioni 3D tecnologie meccaniche e da Franco, ingegnere esperto nella tecnologia dei materiali. E da Livia, naturalmente, bionda mamma centauro nella terra del cavallino rampante.

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