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Digitalizzazione dell’Opera di Alessandro Manzoni

Secondo la Biblioteca Vaticana – riconosciuta leader nell’ambito dei progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale – la scelta di digitalizzare importanti e preziose opere letterarie risponde a due criteri fondamentali: garantire la conservazione a lungo termine a documenti cartacei unici, ma fragili e delicati e quindi a rischio di scomparsa, e nello stesso tempo, assicurare agli stessi un accesso universale on line a beneficio di
studiosi, ricercatori e studenti.

Manzoni online, carte, libri, edizioni, strumenti”, il progetto presentato lo scorso 1 aprile presso la Biblioteca Braidense di Milano, ricalca perfettamente questi due criteri. Si tratta, infatti, di un’impresa culturale davvero importante che concerne la digitalizzazione integrale dell’intero corpus di un gigante assoluto della cultura italiana, artefice del romanzo moderno e dell’unità linguistica del nostro paese.

Grazie a questo spazio virtuale, per la prima volta, la grande raccolta di documenti, carte, volumi, opere, editi e inediti manzoniani – attualmente divisa tra i fondi della Biblioteca Braidense, la Casa Manzoni di Milano e la Villa Manzoni diBrusuglio – sarà come riunificata attraverso un accesso unico e una consultazione on line integrata.

In particolare, attraverso il portale sarà possibile accedere al catalogo completo delle carte manzoniane, disporre della riproduzione integrale di tutti i manoscritti, dei volumi postillati, consultare il catalogo completo della biblioteca personale del Manzoni, avere a disposizione la prima completa bibliografia manzoniana costantemente aggiornata e infine sfogliare in formato digitale le principali opere di Manzoni – a partire dai “Promessi Sposi

Tutte le opere saranno proposte secondo la più recente edizione critica e codificate mediante il linguaggio XML-TEI, uno dei modelli più validi per testi umanistici.

L’iniziativa che si propone come modello per la valorizzazione di altri patrimoni documentari di autori nazionali e internazionali nell’ambito delle Digital Humanities, può contare su un finanziamento di 400 mila euro ripartito tra 2 ministeri: 250 mila da parte del MIUR e 150 mila dal MiBAC.

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