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Dieci settimane di rialzo per il dollaro ma il duello tra Usa e Germania preoccupa i mercati

FRENA L’ASIA, GIU’ PRADA. ALIBABA ALZA L’OFFERTA A 25 MILIARDI
SPREAD AI MINIMI. SCHAUEBLE. IL MONDO E’ A RISCHIO BOLLA
 

Brusco calo dei listini azionari in Asia alla ripresa delle contrattazioni. Perde colpi Hong Kong -1,1% seguito dalla Borsa coreana. A Tokyo il calo sfiora i punto percentuale. Sotto tiro Softbank -4,5%, il primo azionista di Alibaba che dal 12 agosto(data dell’annuncio dell’Ipo del colosso dell’e commerce) ha messo a segno un rialzo del 28%: Masayoshi Son, azionista numero uno della società giapponese ha ribadito l’intenzione di non vendere azioni del gruppo capitanato da Jack Ma. Intanto la stessa Alibaba ha deciso di sfruttare la greenshoe allargando l’offerta di titoli al mercato del 15 %.

L’Ipo, perciò, ha toccato la cifra di 25 miliardi di dollari, record storico per una matricola dei mercati finanziari che all’esordio ha raggiunto un valore di 231 miliardi. Dall’economia globale arrivano nuovi segnali inquietanti, come ribadito nel week end dal G 20 ei ministri finanziari di Cairns. Lì si è ripetuto il duello consueto: gli Stati Uniti accusano l’Europa, sotto la leadership di Berlino, di non stimolare la domanda. Wolfgang Schaeuble ha ribattuto: il mondo è a rischio bolla per la colpa delle politiche espansive. Ad innervosire i listini pesa la previsione di nuovi dati negativi per l’economia cinese: l’indice Pmi dell’attività manifatturiera che arà reso noto domattina, potrebbe per la prima volta nel 2014 scendere sotto la soglia di 50 punti, il confine tra crescita e contrazione.

SIEMENS COMPRA DRESSER, PROVE DI MERGER TRA EMC E HP

Nel week end si sono registrati un paio di colpi sensazionali. La tedesca Siemnes ha acquistato per 7,6 miliardi di dollari cash il controllo dell’americana Dresser, destinata a diventare l’ammiraglia degli investimenti oil & gas del gruppo. Intanto The Wall Street Journal segnala la ripresa delle trattative tra Emc e Hp per creare un solo grande gruppo. Positivo il bilancio dell’ultima settimana, nonostante una modesta correzione nel finale per le Borse Usa. A Wall Street l’Indice Standard & Poor’s 500 è salito dell’ 1.3 % ad un nuovo record di 2,010.4. Primato storico anche per il Dow Jones  1.7%, to 17,279.74. Entrambi i listini hanno chiuso in terreno positivo sei delle ultime sette settimane. In ascesa anche le Borse europee: l’indice Stoxx 600 chiude con un progresso dell’1,2%.

Fa meglio Francoforte, a causa delle minori tensioni in Ucraina. Parigi avanza dello 0,4% preceduta da Londra +0,45% che solo nel finale ha cancellato lo stress da doccia scozzese. Il no all’indipendenza dal Regno Unito fa bene anche a Madrid +1,04%. In terreno negativi Milano -0,5%: pesa la recessione segnala dal Fondo Monetario.

Tra gli Emergenti rallenta la Borsa brasiliana -1,5% in ribasso per il terzo giorno di fila. Si avvicina la data delle elezioni di ottobre ed i sondaggi segnalano la rimonta di Dilma Roussef, presidente uscente, sulla sfidante Marina Silva più gradita al mondo degli affari nonostante la lunga militanza a sinistra.

IL DOLLARO FRENA, MA RESTA SUPER COME AI TEMPI DEI BEATLES

Il dollaro ha chiuso la sua decima settimana consecutiva di rialzo, come non accadeva dal marzo 1967 quando alla Casa Bianca sedeva Lindon Johnson e negli studi della Apple (che nulla aveva a che vedere con l’adolescente Steve Jobs) veniva ultimata la registrazione di Sgt Pepper’s lonely hearts club band. Lo yen ha chiuso la settimana a 109,64 (-1,6%) ai minimi dall’agosto 2008. L’euro è scivolato a 1,2829 ai prezzi del luglio 2013. Stamane il biglietto verde segna una correzione: 1,2854 nei confronti dell’euro (-0,2%).

AL VIA LE ASTE DEL TESORO. BTP ITALIA IL 20 OTTOBRE

La vittoria dei no nel referendum scozzese ha riporto il sereno soprattutto sul mercato dei titoli del debito sovrano dell’Eurozona. A trarne il maggior vantaggio sono stato i bonos spagnoli, scesi di 11 bp ad rendimento pari al 2,20. Lo spread nei confronti del Bund decennale tedesco, sceso a sua volta all’1,04% , è calato a 110 punti. Grande recupero anche per il Btp sceso ad un rendimento del 2,37%. Lo spread cala a sua volta a 133 bp, ai valori della primavera 2011. E’ in questa cornice favorevole che il Tesoro si accinge a dare il via alle asta di fine mese. Oggi verrà comunicato il quantitativo all’asta di giovedì per Ctz e Btpei. Martedì sarà la volta della modalità dell’offerta per i Btp a 6 mesi (in asta) venerdì).

L’offerta dei titoli a lungo termine all’asta lunedì 29 sarà resa nota mercoledì 24. Intanto il Tesoro ha annunciato che la settima offerta di Btp Italia, durata sei anni, è prevista tra il 20 ed il 23 ottobre. La novità è che sarà posto un tetto alle richieste degli investitori professionali.

OGGI ARRIVA L’ ACCONTO CEDOLA PER ENI E STM

Al via stamane il pagamento dell’acconto dividendo Eni pari a 0,56 euro per ciascuna azione. Il cane a sei zampe ha chiuso la settimana in recupero sull’onda della scoperta di nuovi giacimenti in Angola ed in Ecuador, del rimbalzo delle quotazioni del greggio e, soprattutto, per la convinta difesa dell’ad Caudio Descalzi ad opera del premier Matteo Renzi dopo gli sviluppi dell’inchiesta sulle tangenti in Nigeria. In pagamento stamane anche la seconda tranche della cedola Stm, pari a 0,1 dollari. La jv italo-francese ha subito pesanti perdite, pari al 4,05%, nella seduta di fine settimana: l’azienda non fornirà il giroscopio all’iPhone 6. La commessa è stata vinta dalla californiana Invensense. Cambia intanto da stamane il paniere FtseMib Mid Cap. Entrano Cerved, Fincantieri, FinecoBank e Salini Impregilo, che ha approvato un buy back fino al 10 per cento del capitale.

LUSSO: PRADA FRANA AD HONG KONG, SETTORE SOTTO TIRO

Sul listino di Hong Kong tiro al bersaglio stamane sul titolo Prada -4,4% sceso sui prezzi del giugno 2012. E’ l’effetto dei risultati deludenti della società milanese, che ha chiuso i primi sei mesi del 2014 con un utile netto di 244,8 milioni di euro, in calo del 20,6% rispetto ai 308,2 milioni dello stesso periodo del 2013 a causa della frenata del mercato cinese. Pesa sui conti la campagna anticorruzione in atto nel Paese del Drago. Venerdì il settore del lusso ha già pagato un pesante pedaggio: Ferragamo -2% e Moncler -2,3%. Si profila un avvio di settimana difficile.

ENEL, IN CANTIERE UN SECONDO EXTRA DIVIDENDO DA ENDESA

Grandi manovre in vista in casa Enel. La società ha già dato il via libera all’acquisto di Enersis, capogruppo delle partecipazioni sudamericane già detenuto dalla controllata Endesa che procederà allo stacco di un dividendo straordinario di 8,2 miliardi. Al termine di questa operazione, Endesa, che nel frattempo si sarà liberata dei debiti delle controllate, dovrebbe procedere a distribuire un secondo dividendo straordinario, probabilmente prima dell’opv che servirà ad aumentare il flottante alla Borsa di Madrid, già prevista per il mese di novembre. Qualora la condizione dei mercati non risultasse favorevole, Enel farà flittare la fase B al prossimo mese di febbraio.

FIAT, VERSO GLI USA IN RENEGADE

Prende velocità il Lingotto in vista dello sbarco a Wall Street. E’ partita la campagna pubblicitaria per il lancio della Renegade, la Jeep costruita nello stabilimento di Melfi. Intanto è stato annunciato l’accordo con Mitsubishi per la realizzazione di un pick up destinato al mercato europeo e del Nord America. Intanto è stato annunciato che lo stabilimento di Pomigliano resterà chiuso dal 16 al 27 ottobre a causa del calo domanda.

PROVA D’APPELLO PER CATTOLICA. BANCHE SOTTO ESAME

Il sistema del credito esce da una settimana contrastata, sotto la pressione delle prime richieste Tltro e dell’approssimarsi dei verdetti della Asset Quality Review della Bce. Fra le banche prevalgono i ribassi: Unicredit scende dell’1,1%, Intesa -1,5%, Banco Popolare -2%. Si mette in mostra Monte Paschi con un rialzo dello 0,6%. Nel comparto assicurativo riflettori accesi su Cattolica dopo il tonfo del 6,5% dopo l’annuncio di un aumento di capitale di 500 milioni di euro.

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