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Dichiarazione dei redditi: quando conviene dividerla in due

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Le regole fiscali, se ben usate, possono offrirci ottime possibilità di risparmio sugli oneri da versare allo Stato. Tra le varie possibilità, non da tutti conosciute, c’è anche quella di dividere la dichiarazione annuale dei redditi in due dichiarazioni, ricorrendo sia al 730 sia al Modello PF (ex Unico). E’ il caso – come spiega un tutorial sulla dichiarazione dei redditi pubblicato su FIRST Tutorial – del contribuente che abbia sostenuto consistenti spese che danno diritto a detrazione e che abbia venduto delle azioni di una società estera con una plusvalenza soggetta all’imposta sostitutiva del 26%.

In questo caso conviene compilare due dichiarazioni: il modello PF (ex Unico) dichiarando nel quadro RT il capital gain soggetto all’imposta sostitutiva e nel quadro RW la semplice detenzione degli investimenti esteri.

Con il modello 730 (la seconda dichiarazione) inserirà invece il reddito da busta paga, con le spese detraibili. Il contribuente avrà così il rimborso del suo credito in tempi brevi senza subire diminuzioni e/o compensazioni con il debito da imposta sostitutiva che provvederà a versare autonomamente in autoliquidazione. Se lo stesso contribuente usasse solo il modello PF avrebbe invece un credito ridotto che gli verrebbe rimborsato in tempi molto più lunghi.

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