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Decreto sviluppo, ecco le possibili modifiche

   Fisco, banche, spiagge e rifiuti: questi i temi su cui si potrebbero concentrare le modifiche al decreto Sviluppo, all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. I due relatori, Giuseppe Marinello (Pdl) e Maurizio Fugatti (Lega), non ne fanno mistero: è in corso una riflessione sulla riscossione coattiva e sulle ‘ganasce’ fiscali, sulle misure per le banche – tra cui il tetto ai bonus –  nonché sulle concessioni demaniali e sul diritto di superficie sulle spiagge.

Sul tema delicato e quanto mai attuale delle “ganasce”,  Marinello rileva che si punta a salvaguardare i beni strumentali d’impresa e la prima casa. Sarebbero poi escluse per le somme dovute entro il tetto dei duemila euro. Ad ogni modo, precisa l’esponente del Pdl, gli uffici stanno “valutando l’impatto economico” di queste misure.   Sempre sul fronte fiscale tra le novita’ che sembrano prospettarsi c’e’ un allungamento della sospensiva per l’accertamento esecutivo: “si può arrivare a una posizione intermedia fra le varie proposte”, anticipa Marinello. E cioè passare dagli attuali 120 giorni a 360.

    Sul fronte bancario, tra le possibili  novita’  spicca l’ipotesi di una riscrittura  del cosiddetto “ius variandi”, cioè della possibilita’ per gli istituti di credito di modificare in modo unilaterale i contratti con le imprese – escluse le piccole- e l’introduzione di limiti ai bonus dei banchieri con l’assegnazione di poteri a Bankitalia come previsto dalle norme europee. Anche se su quest’ultimo punto la maggioranza “non ha affrontato ancora la questione”, fa sapere Marinello. Ma il tema è “sicuramente sul tappeto”, sottolinea il leghista Fugatti.

   Quanto al ‘capitolo’ spiagge, restano in piedi due ipotesi: stralcio o riscrittura delle norme. 

   C’è poi il tema dei rifiuti. Il capogruppo della Lega in commissione Finanze, Maurizio Fugatti, indica una “forte richiesta” del suo gruppo per quanto riguardail Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dell’immondizia. “Noi puntiamo all’abolizione- spiega- ma, se questo non  fosse possibile, quantomeno vogliamo una proroga lunga”.

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