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Dazi, Trump attacca l’Europa: Parmigiano sotto tiro

FIRSTonline

La pace commerciale tra Usa e Cina si avvicina e Donald Trump mette nel mirino l’altro grande nemico: l’Unione Europea. Ieri sera gli Usa hanno annunciato dazi per 11 miliardi di dollari in risposta agli aiuti Ue ad Airbus, riaprendo così un contenzioso vecchio di decenni tra il gruppo europeo e Boeing. Ma buona parte dei prodotti colpiti dalla ritorsione non ha granché a vedere con gli aerei: formaggi, dal parmigiano al roquefort, olio d’oliva, prosciutti. Insomma, un messaggio modesto nelle dimensioni ma eloquente sul piano politici rivolto all’Europa a ridosso delle decisioni sulla Brexit e del direttorio Ue di domani. I mercati, sui massimi dopo il lungo rally, annusano aria di difficoltà. Perciò, pur restando vicini ai massimi, i listini sono più cauti in attesa di capire dalle trimestrali l’entità del rallentamento dell’economia globale che dovrebbe esser confermato, domani, dal rapporto di primavera del Fmi. Intanto, sul fronte dei mercati, si muove in pratica solo il petrolio, sostenuto dai venti di guerra in Libia.

TOKYO -0,15%, TONFO DI BOEING E GENERAL ELECTRIC

Calma piatta nelle borse asiatiche. Tokyo cede lo 0,15%, movimenti minimi anche per le Borse cinesi in attesa degli sviluppi del vertice tra Pechino e la Ue.

Prende coraggio l’euro, che rimbalza stamane a 1,1265 sul dollaro. Risale sopra la barriera di 1,30 la sterlina.

Perde slancio anche Wall Street a ridosso dell’avvio della stagione delle trimestrali, che prenderà il via venerdì con JP Morgan, Wells Fargo e Delta Airlines. L’indice S&P 500 +0,10%, chiude comunque in rialzo per l’ottava seduta di fila. Nasdaq + 0,19%. Frena il Dow Jones (-0,32%).

Pesa sul Dow il tonfo di Boeing -4,4% che ha annunciato il taglio della produzione del 737 Max. Altro titolo in rosso General Electric -5,2% dopo il taglio di JP Morgan a reduce.

BRENT AI MASSIMI OLTRE I 71 DOLLARI

Petrolio ai massimi da novembre: Il brent tratta stamane a 71,34 dollari sotto la spinta di vari fattori geopolitici: gli scontri in Libia, attorno all’aeroporto di Tripoli ma anche l’escalation Usa contro l’Iran e l’attesa dell’esito delle elezioni in Israele.

Eni (-0,5%) ha dichiarato che, per ora, “la situazione nei campi (in Libia) è sotto controllo e stiamo monitorando l’evolversi della situazione con molta attenzione. Eni non ha personale attualmente presente a Tripoli”. Saipem -0,4%. 

L’oro beneficia delle tensioni geopolitiche e si riporta a 1.300 dollari.

PIATTA PIAZZA AFFARI, FRENA FRANCOFORTE

Operatori alla finestra ieri in attesa degli appuntamenti clou della settimana: la premier inglese Theresa May e il leader del partito laburista, Jeremy Corbyn, stanno cercando di raggiungere una posizione comune in vista del vertice straordinario del Consiglio Europeo di domani che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinviare l’uscita dalla Ue. Sempre domani si terrà il direttorio della Bce con la successiva conferenza stampa di Mario Draghi. Nell’attesa l’euro effettua un timido recupero sul dollaro. A sorpresa, il morale degli investitori nella zona euro è migliorato ad aprile per raggiungere il livello più elevato da novembre, grazie ai segnali di ripresa in Cina.

Quasi piatta Piazza Affari (+0,06% a quota 21,771,96), in linea con Parigi (-0,8%).

Positiva anche Londra, sostenuta dal calo della sterlina in vista del vertice europeo in cui Theresa May cercherà di ottenere un rinvio per l’addio di Londra dall’Ue oltre la data del 12 aprile, la premier britannica incontrerà Merkel e Macron per cercare una sponda in questo senso.

Perde colpi Francoforte (-0,3%), frenata da nuovi dati negativi sui commerci: l’export a marzo è sceso dell’1,3%, a 108,8 miliardi, l’import -1,6% a 90,9 miliardi. Debole anche Madrid (-0,76%).

FERMO LO SPREAD IN ATTESA DELLE ASTE

Domani si terrà l’asta dei Bot a 12 mesi: saranno offerti titoli per 6 miliardi di euro, a fronte di un analogo importo in scadenza.

Domani si terrà l’asta dei Bot a 12 mesi: saranno offerti titoli per 6 miliardi di euro, a fronte di un analogo importo in scadenza.

Poco mosso anche il mercato del debito alla vigilia delle aste di metà mese.

Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale si è fermato a 249 punti, in linea della chiusura di venerdì (250 punti), dopo aver oscillato tra 247 e 250 punti. Il tasso del decennale si è attestato a 2,49% da 2,48% della chiusura di venerdì.

Domani si terrà l’asta dei Bot a 12 mesi: saranno offerti titoli per 6 miliardi di euro, a fronte di un analogo importo in scadenza.

In occasione dell’asta a medio e lungo termine di giovedì il ministero metterà a disposizione degli investitori tra 6,25 e 7,75 miliardi di euro in Btp a tre, 7 e 15 anni, tra cui il nuovo sette anni. Il nuovo titolo, scadenza 15 luglio 2026, staccherà una cedola di 2,1%, rispetto a 2,5% dell’attuale benchmark novembre 2025.

IL GIAPPONE COMPRA BTP PER 81,4 MILIARDI DI YEN

Gli investitori giapponesi hanno comprato titoli di Stato italiani per 81,4 miliardi di yen in febbraio, ha comunicato nella notte il ministero delle Finanze di Tokyo. In gennaio gli acquisti netti di debito italiano da parte di investitori nipponici erano ammontati a 89,3 miliardi di yen.

Anche la Spagna busserà ai mercati nei prossimi giorni. Giovedì saranno offerti 6,5 miliardi di euro nel nuovo titolo a 5 anni.

L’agenzia di rating Dbrs ha rivisto venerdì al rialzo l’outlook del Portogallo portandolo a positivo da stabile lasciando invariato il rating a ‘BBB’.

GRANDI MANOVRE SUL DEF

Sono partire le manovre in vista della presentazione del Def. L’Italia aumenterà probabilmente l’obiettivo di deficit 2020 al 2,1% circa del prodotto interno lordo, ma il numero potrebbe subire una nuova revisione al rialzo dopo l’estate.

La crescita del Pil del prossimo anno sarà portata poco sotto l’1% dalla previsione attuale dell’1,1%.

Il governo aggiornerà nuovamente i suoi obiettivi macro e di finanza pubblica a settembre, quando dovrà trovare, non si sa come, un modo per scongiurare circa 23 miliardi di aumenti dell’Iva.

Claudio Borghi, presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, ha detto il mese scorso il governo potrebbe annullare gli aumenti dell’Iva lasciando semplicemente crescere il disavanzo sopra il limite del 3% stabilito dalle regole europee. Questa proposta dovrebbe essere respinta dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, tra l’altro alle prese con le richieste della Lega di introdurre drastici tagli fiscali.

FCA VOLA DOPO L’ACCORDO ELETTRICO

A Piazza Affari ha brillato Fca +1,89% sulla scia dell’accordo con Tesla che permetterà di compensare le emissioni dei veicoli prodotti per rispettare i parametri sulle emissioni imposti dalla Ue.

Le indiscrezioni su un accordo sull’elettrico di Tesla, finalizzato a rispettare le regole Ue sulle emissioni. Inoltre, l’agenzia di rating Dbrs ha alzato a BBB da BB il merito di credito di Fca con prospettive stabili citando una solida generazione di cassa e una consistente riduzione del debito. 

DEUTSCHE BANCK SPINGE POSTE AL RECORD STORICO

In grande evidenza anche Poste Italiane: +1,37%, a nuovi massimi storici. Deutsche Bank ha avviato la copertura del titolo con Buy e un target price di 10 euro. 

Negativo il settore bancario sull’ipotesi di un calo dei tassi Usa. Banco Bpm (-1%) non ha fatto eccezione, dopo le parole dell’ad Giuseppe Castagna sulle ipotesi di future aggregazioni: scartata Banca Monte Paschi, possibili intese con Bper o Ubi.

Debole anche Tim (-0,8%): Fitch ha tagliato il rating a “BB+”, pur mantenendo un outlook positivo.

Segno meno anche per il comparto del lusso: Moncler -1%, Salvatore Ferragamo -1,5%.

BALZO IN AVANTI DI DE LONGHI. COLLOCAMENTO PER TECHNOGYM

De Longhi (+7,25%) ha preso il volo sulla prospettiva dell’acquisto di Evoca Gaggia (valore 1 miliardo). Banca Akros ha alzato il rating da reduce a neutral, confermando il target price a 21 euro.

Ottima performance perE Price (+3,74%), che ha stretto un accordo per la fornitura e il supporto all’offerta di grandi elettrodomestici nei 50 Ipermercati Carrefour Italia.

Molmed (+10%) prosegue il rally iniziato dopo l’autorizzazione alla sperimentazione clinica del CAR-T CD44v6. Il 30 aprile si svolgerà l’assemblea degli azionisti che, in un’unica convocazione, deciderà sul rinnovo degli organi sociali.

Sotto i riflettori oggi Technogym. Wellness Holding, la società di Nerio Alessandri che detiene una partecipazione del 51,74% del capitale, ha avviato la cessione di 14 milioni di azioni ordinarie, pari al 6,96% del capitale. Citigroup curerà l’operazione. x}]})},

Categories: Finanza e Mercati