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Creatività e progettazione di nuovi prodotti: il ritorno dell’eroe

Andy Warhol

Tutto (molto) fa sperare che siamo entrati nella fase di pre-uscita dalla pandemia e quindi si può tornare a pensare al futuro e, a mio avviso, il tema centrale su cui affrontarlo sono gli stupendi e meravigliosi prodotti e in particolare gli strepitosi nuovi prodotti.

C’è però una domanda da porsi: il prodotto che vendevo prima del covid sarà ancora vendibile post-covid? La pandemia ha un po’ anestetizzato la progettazione di nuovi prodotti (tranne che per il settorefarmaceutico, per fortuna).  Molte aziende si sono concentrata maggiormente sul quotidiano, sul miglioramento dei processi (digitalizzazione, sostenibilità), sull’ottimizzazione della distribuzione (omnicanalità) e, molte altre sulla sopravvivenza gestendo a fatica i flussi di cassa e indebitandosi: di fatto, dopo tutto il dibattito sui benefici e sugli scopi, i processi di digitalizzazione, omnicanalità e sostenibilità dovrebbero essere stati ampiamenti interiorizzati e in fase di implementazione.

Nella sostanza, “back to creative power” significa rafforzare (o ri-attivare) i processi di sviluppo di nuovi prodotti, di nuova progettazione, di nuova innovazione e di nuova creatività: in fondo tornare a parlare intensamente di nuovi prodotti dovrebbe essere anche il modo per affermare la ri-partenza e che, di fatto, c’è stata un’evoluzione del mercato e che la futura nuova normalità sarà affrontata in modo diverso, con nuove e rinnovate proposte di prodotto a valore aggiunto e incrementale. Il prodotto è la materializzazione (la soluzione) dei bisogni e/o dei desideri del consumatore e, dato che, tutte le aziende si professano “consumer centric” non dovrebbe essere così complicato. Per tornare alla progettazione strategica di prodotto però bisogna operare su tre piani drammaticamente interconnessi: innovazione, ricerca e sviluppo e creatività.

Per dare vita a nuova progettualità, questi tre ambiti devono operare insieme con l’obiettivocomune di generare nuove intuizioni, ragionamenti e pensieri volti a formulare nuove soluzioni di prodotti innovativi capaci di creare nuova domanda, nuova attrattività e nuovo fascino. Resilienza e resistenza sono interessanti concetti, ma se si vuole invertire la marcia e affermare l’esistenza bisogna tornare a produrre innovazione sostanziale e differenziante ad alto valore aggiunto con coraggio, tenacia e fiuto. Lo spirito guida è quello della disruption e dovrebbe essere quello di rompere qualche schema e qualche consuetudine, trovare qualche nuova breccia per incidere il proprio segmento di mercato in modo significativo e memorabile.

Il punto di osservazione dovrebbe elevare il disegno di questi nuovi prodotti verso il futuro e meno verso passato. L’intenzione dovrebbe essere quella di trovare nuove formule, nuove forme, nuove funzioni, nuove configurazioni con una logica di attacco, di progresso e di avanguardia

Gli uomini e le donne che si occupano di sviluppo prodotto e di ricerca e sviluppo dovranno pensare e proporre nuovi investimenti per fare nuovi prodotti innovativi e creativi nella sostanza, nel cuore e nell’anima: per fare meglio questo lavoro bisognerà ri-aprire la “creative power room” e ri-fare un po’ di sperimentazione.“Non soffocare la tua ispirazione e la tua immaginazione, non diventare lo schiavo del tuo modello.” Vincent van Gogh

All the Best! Approfondimenti

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Categories: Arte