Non è (solo) una finale di Coppa Italia. Milan-Bologna, nell’ordine, è uno spareggio per l’Europa League, un dentro o fuori che vale un trofeo e, non ultimo, una bella boccata d’ossigeno per le casse societarie. In palio non c’è la luccicante Champions, certo, ma chi arriva in fondo in Europa League fa comunque cifra tonda: basti pensare che la Lazio, con i suoi quarti raggiunti, ha incassato circa 30 milioni tra Uefa e incassi al botteghino. I rossoneri cercano riscatto, i rossoblù di realizzare un sogno dopo 51 anni di attesa. Due squadre affamate, due percorsi diversi, un solo obiettivo.
Milan – Bologna (ore 21, Canale 5)
Da una parte c’è un Milan in cerca di riscatto, dall’altra un Bologna che sogna in grande. Due squadre in rotta di collisione, divise in campionato da soli 2 punti punti ma accomunate dal bisogno di dare un senso alla stagione. I rossoneri, ottavi, hanno rialzato la testa con tre vittorie di fila, ma restano imbottigliati in una corsa europea affollata e insidiosa. Per loro, questa è la partita più importante dell’anno, l’unica, forse, che può cambiare il giudizio su una stagione a tratti opaca. Conceiçao sogna di alzare il secondo trofeo in pochi mesi dopo la Supercoppa di gennaio, lanciando così un bel messaggio alla dirigenza, che non ha ancora deciso se confermarlo o voltare pagina. Il campo dirà la sua, ma il futuro in panchina è tutt’altro che scontato. E lo stesso vale per la scrivania: il casting per il nuovo direttore sportivo è in pieno svolgimento, con D’Amico e Tare in cima alla lista.
Tra i nomi circolati anche Giovanni Sartori, uomo-mercato del Bologna… che però non ha alcuna intenzione di lasciare l’Emilia. Già, il Bologna. Se il Milan cerca risposte, i rossoblù cercano la storia. Sono 51 anni che il club non alza un trofeo (Coppa Italia 1974, vinta ai rigori contro il Palermo proprio all’Olimpico) e l’entusiasmo in città è alle stelle. A Roma andranno in 30 mila, con tanto di vip come Gianni Morandi e Cesare Cremonini. La corsa Champions, complici i due punti raccolti nelle ultime tre gare, è diventata più complicata, ma l’atmosfera resta magica: Saputo, il presidente canadese, ha investito quasi 300 milioni in undici anni per trasformare il Bologna in un club solido e ambizioso. Ora vuole vederne i frutti.
E in un gioco di sponde internazionali, questa finale è anche una sfida tra modelli: Cardinale (assente) da un lato, con il Milan americano; Saputo dall’altro, con un Bologna modello Atalanta, capace di rimpiazzare Thiago Motta con Italiano (guarda caso, seguito anche dai rossoneri) senza batter ciglio, trovandosi, anzi, in corsa per un trofeo. Nel frattempo, Roma si blinda. Il Viminale ha alzato il livello di attenzione: bonifiche continue dentro e fuori dallo stadio, controlli nei pub del centro e occhi puntati sulle stazioni, dove i tifosi verranno scortati fino all’Olimpico. Nella capitale, tra calcio e tennis (con gli Internazionali in pieno svolgimento), si respira aria di grande evento. La posta in palio, del resto, è altissima, ma solo uno potrà alzare la Coppa.
Conceiçao: “Vogliamo regalare un trofeo ai tifosi! Jovic o Gimenez? Non ve lo dico…”
“Questa pressione fa parte della nostra storia, la sentiamo ogni giorno ed è normale per un grande club – ha sottolineato Conceiçao -. Dobbiamo essere concentrati solo sulla partita, su cosa fare e come affrontare l’avversario, sarà diversa dalla gara di campionato. Giocheremo in uno stadio che mi ha dato grandi soddisfazioni come calciatore, ma erano altri tempi. Dovremo essere al massimo, contro una squadra di grande intensità. Servirà anche a noi quell’atteggiamento, ricordando che ogni gara è diversa: l’abbiamo preparata bene, speriamo di avere una buona risposta. Gli ultimi risultati sono stati positivi, la squadra ha avuto un’evoluzione a livello individuale e collettivo. I primi tre mesi sono stati difficili, noi viviamo di risultati e ottenerne uno in finale sarebbe molto importante. Sarebbe un bel piacere regalare un trofeo ai tifosi in un’annata difficile, abbiamo questo in testa. C’è grande gioia ad affrontare questa finale, nessuna paura ma solo normale adrenalina. Jovic o Gimenez? Non dico chi gioca, non lo sanno ancora neanche i giocatori, hanno lavorato bene tutti e hanno anche loro dei dubbi”.
Italiano: “Saremo in 30mila, vogliamo fare una grande partita”
“Vivremo la serata con grande entusiasmo, come quello che ci ha sempre accompagnato in Coppa – ha spiegato Italiano -. Cercheremo di fare una grande partita, dobbiamo stare attenti e abbiamo voglia e volontà di fare una bella prestazione. Regaleremo alla città una notte importante, ciò che si vive a Bologna è inspiegabile tra bandiere, sciarpe e striscioni. Si sente, si percepisce l’attesa ed è una grande emozione aver regalato alla gente questa partita. Bisogna pensare che abbiamo 29.303 animali rossoblù affamati come noi per cercare di portare a casa questo trofeo. Noi siamo 11, ma li sentiremo perché hanno grande voglia di starci vicini. Sarà la mia settima finale, giocarle è bello perché ci arrivi con un percorso. La nostra presenza qui non era scontata, abbiamo fatto qualcosa di superlativo. Tre vittorie e tre sconfitte, sono in pari. Se i miei vogliono farmi questo regalo… Ma è già bello così”.
Milan – Bologna, le probabili formazioni
Milan (3-4-2-1): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Jimenez, Fofana, Reijnders, Hernandez; Pulisic, Leao; Jovic
In panchina: Sportiello, Torriani, Thiaw, Walker, Terracciano, Emerson Royal, Bartesaghi, Florenzi, Musah, Loftus-Cheek, Chukwueze, Joao Felix, Abraham, Gimenez
Allenatore: Conceiçao
Indisponibili: Bondo, Sottil
Squalificati: Nessuno
Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Holm, Beukema, Lucumì, Miranda; Ferguson, Freuler; Orsolini, Odgaard, Ndoye; Dallinga
In panchina: Ravaglia, Bagnolini, Calabria, Casale, De Silvestri, Aebischer, Lykogiannis, Pobega, Moro, Fabbian, El Azzouzi, Dominguez, Cambiaghi, Castro
Allenatore: Italiano
Indisponibili: Pedrola, Erlic
Squalificati: Nessuno