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Consob, Savona: “Servono portafogli anti-inflazione per incanalare il risparmio verso le imprese italiane”

Imagoeconomica

Bisogna “creare dei portafogli che auto-proteggano i risparmiatori dall’inflazione, nel cui ambito gli investimenti in titoli di proprietà svolgano una funzione primaria. La proposta prevede una composizione equilibrata tra attività mobiliari e immobiliari, affidando la redditività agli andamenti dell’economia reale, così alleggerendo la politica monetaria del peso di manovre inusuali sui tassi d’interesse”. Lo ha detto il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo intervento al consueto incontro annuale con la comunità finanziaria alla Borsa di Milano.

Savona ha precisato che “le soluzioni tecniche possono essere diverse e la politica avrebbe il compito principale di creare la struttura giuridica di accoglimento più idonea, per dare vita a un meccanismo protettivo del risparmio”. In ogni caso, per il presidente della Consob è necessaria un’alternativa alla stretta di politica monetaria e fiscale e “un primo passo da compiere è incanalare il risparmio verso le iniziative produttive delle imprese di ogni dimensione”.

Questa proposta nasce in un contesto in cui, a fronte di una buona tenuta del risparmio italiano nel 2021, si colgono oggi “i primi indizi di cedimento dei flussi. È anche emersa con chiarezza la tendenza, che ha mostrato nel corso del 2021 una netta accelerazione, a investire in strumenti speculativi e in mercati esteri, scelte non sempre basate su criteri razionali. Affidare al solo mercato la cura di queste attitudini, non di rado sollecitate da previsioni che la realtà si è data carico di smentire, potrebbe causare gravi conseguenze economiche e sociali, oltre a porsi in contrasto con il dettato costituzionale che considera il risparmio un bene pubblico”.

Savona ritiene che l’inflazione sia “una tassa iniqua che viola i principi fondanti della democrazia”. Per questo “si deve trovare una via alternativa per impedire che colpisca la stabilità finanziaria e reale, erodendo i due pilastri su cui si basa la nostra crescita e il welfare”.

“Semplificare per frenare la fuga delle imprese verso Borse estere”

Il numero uno della Consob ha poi rimarcato che “una parte significativa delle imprese italiane, soprattutto quelle che potrebbero irrobustire la gamma delle società quotate, si vanno spostando su borse o mercati finanziari esteri, perché attratte da vantaggi normativi offerti da altri Paesi e non presenti nel nostro sistema o, più semplicemente, disincentivate dalla complessità amministrativa delle procedure richieste per accedere e permanere tra le quotate”.

La Commissione “si muove con le autorità competenti in vista di una semplificazione che freni un possibile deterioramento del nostro ecosistema finanziario e propizi un allargamento non solo dei mercati regolamentati – ha aggiunto Savona – In questo ambito si va realizzando un proficuo ampliamento degli intermediari che intervengono in forme diverse per sostenere le imprese meritevoli di finanziamento, attraendo e ben investendo le risorse dei risparmiatori più lungimiranti”.

“Serve conferenza internazionale sulle criptovalute”

Savona è tornato poi a parlare di criptovalute, sottolineando che, “al di là delle scelte da fare per il trattamento degli strumenti virtuali e delle tecniche usate, necessita anche definire un inquadramento istituzionale complessivo dei problemi insorti, che sollecita la convocazione di una Conferenza internazionale per ristabilire un buon funzionamento del sistema monetario e finanziario globale o, quanto meno, di quella parte del mondo disposta a collaborare in questa direzione”.

Savona ha ricordato che “nella recente riunione dei ministri finanziari del G7 è stata ribadita l’urgenza di una regolamentazione delle diverse forme e degli usi di cryptocurrency, fornendo la precisa indicazione che gli strumenti virtuali devono essere trattati come quelli tradizionali”.

Pertanto, Savona ha ribadito di concordare “con la necessità di convocare una Conferenza internazionale, che abbia in agenda l’inclusione del mercato delle cryptocurrency nella normazione esistente, ma non trascuri il recepimento delle tecniche contabili innovative usate dalla finanza”.

“Legislazione pubblica su criptovalute eviterebbe truffe”

Inoltre, “una legislazione pubblica in materia ristabilirebbe il monopolio monetario e potere normativo degli Stati e dei loro accordi internazionali, oggi lasciati in misura significativa alla volontà degli operatori in cryptocurrency, che si sono dati proprie regole, accettate spontaneamente dalla clientela, e si sono spinti fino a fissare i criteri di diretta gestione degli eventuali conflitti da parte delle stesse piattaforme, espropriando la magistratura statale”.

Secondo Savona, “gli investitori mostrano di apprezzare i servizi di questi intermediari, nonostante le gestioni siano poco trasparenti, ma esse possono celare comportamenti illeciti e le tecnologie usate vulnerabilità, come attestano recenti episodi di truffe e hackeraggio. Si spera che i detentori di strumenti virtuali siano coscienti di assumersi interamente siffatte responsabilità, anche se essi possono invocare il coinvolgimento delle autorità sulla base della constatazione che interventi pubblici parziali hanno legittimato la presenza sul mercato delle cryptocurrency e la loro ibridazione degli strumenti tradizionali”.

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Categories: Finanza e Mercati