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Conclave 2025 al via: i 133 cardinali in clausura per scegliere il nuovo Papa, chi sarà? Prima fumata (bianca o nera) alle 19

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Fumate in arrivo, segreti sotto chiave e cardinali in clausura: prende ufficialmente il via oggi il Conclave 2025. Dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta lo scorso 21 aprile, i 133 cardinali elettori sono chiamati a decidere chi guiderà la Chiesa cattolica nel prossimo futuro. Chi sarà il prossimo Papa? Ancora qualche ora – o giorno – e lo scopriremo guardando il cielo sopra il Vaticano da cui, prima o poi, uscirà la tanto attesa fumata bianca.

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Conclave 2025 al via: come funziona?

Da questa mattina, i cardinali elettori si muoveranno in pullman blindati tra Casa Santa Marta – l’albergo vaticano ristrutturato da Giovanni Paolo II dove dormono e pranzano – e la Sistina, rigorosamente isolata da ogni comunicazione esterna. A partire dal 7 maggio, il Vaticano è praticamente in modalità aeroplano: telefoni off, giornali off, niente social, niente contatti. Il ripristino del segnale “sarà effettuato successivamente all’annuncio dell’avvenuta elezione del Sommo Pontefice”, rende noto l’ufficio di presidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, precisando che lo spegnimento dei ripetitori telefonici “non riguarderà Piazza S. Pietro”.

Il Conclave si apre con la solenne Messa “Pro Eligendo Romano Pontifice” celebrata alle ore 10 nella Basilica di San Pietro, con la partecipazione di tutti i cardinali. Nel pomeriggio, i porporati si riuniscono nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico e da lì diretti alla Cappella Sistina. Qui si compie il solenne giuramento di segretezza, in latino. A quel punto, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, pronuncia il celebre “Extra omnes” – tutti fuori – sancendo l’inizio ufficiale del Conclave. Chi viola la segretezza rischia la scomunica automatica. E anche dopo la fine del Conclave, il segreto deve restare tale, per sempre.

A sorvegliare che tutto avvenga secondo le regole è il Camerlengo, cardinale Kevin Farrell, affiancato da tre cardinali assistenti pro tempore. Le regole sono fissate dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, secondo cui il Conclave deve iniziare tra i 15 e i 20 giorni dalla morte del Papa. Per questo, è stato fissato per oggi, 7 maggio.

La famosa fumata bianca o nera

Nel primo giorno è prevista una sola votazione nel pomeriggio, e quindi una sola fumata, attesa intorno alle 19:00. Nera per dire “ancora nulla”, bianca per dire “Habemus Papam”. Dal secondo giorno, i cardinali voteranno due volte al mattino e due al pomeriggio, ma le fumate visibili resteranno due: una verso mezzogiorno, l’altra intorno alle 17:30. Se un Papa viene eletto alla prima votazione di una sessione, la fumata bianca potrà essere anticipata.

Conclave: chi può votare? E quanti sono?

Sono 133 i cardinali elettori: hanno meno di 80 anni e provengono da 71 Paesi diversi. Per l’elezione è necessaria una maggioranza dei due terzi, cioè almeno 89 voti convergenti sullo stesso nome. Ben 108 di questi cardinali sono stati nominati da Papa Francesco, e molti osservatori vedono in questo un possibile segno di continuità con il suo pontificato.

Ogni scrutinio prevede tre fasi:

  • Antescrutinium: preparazione e distribuzione delle schede
  • Scrutinium vere proprieque: il voto vero e proprio
  • Post-scrutinium: scrutinio dei voti e combustione delle schede

Se nessun candidato ottiene la maggioranza, dal 34° scrutinio si passa al ballottaggio tra i due più votati. Entrambi mantengono solo voce passiva: non possono votare. È necessaria sempre la maggioranza qualificata dei due terzi, quindi almeno 89 voti.

Toto-Papa, Parolin resta il favorito. Ma occhio a Grech

Mentre i cardinali si chiudono nella Sistina, fuori impazza il totoPapa: da giorni bookmaker e osservatori scommettono su chi sarà il successore di Francesco. In testa alla corsa c’è Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, considerato da molti il profilo più solido e di continuità. Ma a contendergli il soglio di Pietro ci sono gli italiani Matteo Zuppi, presidente della CEI, figura popolare e dialogante, e Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme con lunga esperienza in Medio Oriente. Tra i nomi stranieri più in vista ci sono Luis Tagle, filippino e volto noto della Chiesa globale, Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, Cristobal Romero, arcivescovo di Rabat, Angel Fernandez Artime, spagnolo e guida dei salesiani, e Francis Leo, arcivescovo di Toronto. Ma il nome più chiacchierato delle ultime ore è quello di Mario Grech, maltese, vicino a Bergoglio, che ha sorpreso con un netto balzo in avanti nelle quote. Si scommette anche sul nome che il nuovo Papa sceglierà: “Francesco II” è il più gettonato, davanti a “Giovanni” e “Giovanni Paolo”.

Quanto durerà il Conclave?

Impossibile dirlo con certezza, ma guardando i precedenti si può fare una stima: servirono quattro giorni per eleggere Giovanni XXIII, tre per Paolo VI, due per Giovanni Paolo I e Benedetto XVI, tre per Giovanni Paolo II e due per Francesco. Statisticamente, dunque, una fumata bianca potrebbe arrivare tra giovedì e venerdì.

Cosa succede dopo l’elezione del nuovo Papa?

Quando l’elezione giungerà al termine, sarà il cardinale elettore anziano – oggi Pietro Parolin – a chiedere all’eletto se accetta. Se dovesse essere lui stesso il prescelto, la domanda sarà posta da Fernando Filoni.

Il nuovo Papa si ritirerà quindi nella Stanza delle Lacrime, dove indosserà per la prima volta l’abito bianco. Poi tornerà nella Sistina per il Te Deum e infine si affaccerà dalla loggia di San Pietro per il tradizionale annuncio: “Habemus Papam”. A pronunciare la storica formula sarà il cardinale protodiacono Dominique Mamberti, nominato nel 2024. Trascorreranno circa 45-60 minuti dalla fumata bianca alla presentazione pubblica.

Nei giorni successivi, si terrà la Messa di Inaugurazione del Pontificato. Se l’elezione sarà avvenuta entro pochi giorni, il nuovo Papa potrebbe già apparire per il suo primo Angelus domenica 12 maggio, con oltre 200mila fedeli attesi in piazza.

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