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Colpo di scena: mani francesi su Telecom Italia, balzo del titolo

Esplode in Piazza Affari la febbre di Telecom Italia (fino +8,1%). Anche stavolta il vento arriva da Parigi. Xavier Niel, grande azionista di Iliad, Internet provider e terzo gestore mobile transalpino, ha acquistato secondo Bloomberg il 6% di Telecom Italia più un altro 5% in derivati. Niel, comproprietario di Le Monte (e, tra l’altro, detentore dei diritti di My Way, la canzone di Frank Sinatra), si affianca così a Vivendi che controlla poco più del 20% dell’ex incumbent italiano. 

Non è chiaro se i due gruppi parigini si muovano in tandem o in concorrenza, ma l’effetto su Telecom Italia è “elettrico”: comunque vada per gli azionisti di minoranza di Telecom Italia è una buona notizia. Non a caso, dopo un tuffo in ribasso a -1,2%, la Borsa di Milano ha recuperato quota e a fine mattina l’indice FtseMib registra un calo dello 0,5%. Restano negative anche le altre Borse europee: Parigi -0,5%, Francoforte -0,1%, Madrid -0,7%. 

Il listino italiano è zavorrato da Stm (-5,8%) in forte ribasso dopo avere annunciato conti sotto le attese. Il gruppo ha archiviato il terzo trimestre con ricavi netti in calo del 6,5% a 1,76 miliardi di dollari, con un margine lordo in crescita al 34,8% ma ha annunciato di prevedere per il quarto trimestre “una flessione dei ricavi intorno al 6% su base sequenziale, più o meno 3,5 punti percentuali. Kepler-Cheuvreux ha tagliato il target price a 6,50 euro da 8 euro, confermando la raccomandazione Reduce. 

Scende anche Eni -1,8%. Il cane a sei zampe ha chiuso il terzo trimestre con un cash flow operativo di 1,71 miliardi di euro un utile operativo adjusted, esclusa Saipem, di 3,51 miliardi nel periodo gennaio-settembre (-60%). Il gruppo ha registrato una perdita netta di 0,95 miliardi nel trimestre e di 0,36 miliardi nei nove mesi.

Nuovo sensibile calo dei rendimenti all’asta di titoli di Stato italiani. Il Tesoro ha collocato in totale quasi 7,5 miliardi di euro in Btp a 5 e 10 anni e Cct eu a 7 anni. Nel dettaglio, sulla scadenza più lunga del Btp il rendimento è sceso di 34 punti base, attestandosi all’1,48%, sotto l’1,82% dell’asta di settembre ma ancora al di sopra del minimo storico dell’1,34% del collocamento dello scorso marzo.

Sul quinquennale il rendimento è calato di 17 punti allo 0,53%, nuovo minimo storico dopo lo 0,55% segnato a marzo. Negative le banche: Unicredit scende dell’1,4%, Intesa -1%, MontePaschi -1,8%.

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