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Cofide: Cir accorcia la catena, il titolo corre

FIRSTonline

Sale in Borsa il titolo di Cofide, che a metà mattina guadagna il 3,2%, a 0,52 euro. A innescare gli acquisti sulle azioni è stato l’annuncio arrivato lunedì a mercati chiusi dalla famiglia De Benedetti, che intende accorciare la catena societaria attraverso la fusione per incorporazione delle controllate Cir e Cofide.

La nuova holding si chiamerà Cir e “confermerà la focalizzazione sulle attività industriali”, ha precisato il presidente del gruppo, Rodolfo De Benedetti, sottolineando che “con l’ad Monica Mondardini proseguirà il percorso di creazione di valore per tutti i soci”.

Il concambio è stato fissato in 2,01 azioni Cofide per ogni azione Cir. Cofide procederà a un aumento di capitale fino a un massimo di 281,36 milioni di euro.

Sulla base delle attuali partecipazioni, nella nuova Cir la Fratelli De Benedetti deterrebbe il 29,8% del capitale ordinario e il 44,8% del capitale votante.

Secondo gli analisti di Equita Sim, il concambio “è ragionevole”, con un “leggerissimo premio a Cofide”.

Inoltre, è previsto che le assemblee straordinarie dei soci per il via libera al progetto di fusione, per il quale non sarà previsto alcun diritto di recesso, si terranno entro il prossimo 30 giugno.

Per quanto riguarda gli ultimi dati di bilancio, Cofide fa sapere che il 2018 si è chiuso con ricavi per 2,8 miliardi di euro (+2,3% su anno, +5,2% a cambi costanti), un Ebitda di 304,7 milioni (-7,5%) e un utile netto di 4,5 milioni, che si confronta con la perdita di 3 milioni dell’anno precedente.

“Il risultato è stato determinato da un contributo positivo per 7,3 milioni della controllata Cir (-3,3 milioni nel 2017) e dal contributo negativo della capogruppo Cofide per 2,8 milioni (0,3 milioni nel 2017)”, spiega il gruppo in una nota, ricordando che Cir ha chiuso l’esercizio 2018 con un utile netto consolidato di 12,9 milioni, contro la perdita di 5,9 milioni dell’esercizio 2017.

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