A cavallo degli anni 70 e 80 l’avevano soprannominata Amstel Gold Raas visti i cinque successi – quattro in fila – di Jan Raas. Oggi dopo il suo terzo trionfo l’Amstel Gold Race, l’unica classica in calendario che si corre in Olanda, è sempre più sotto il segno di Philippe Gilbert, il ciclista belga che qui a Valkenburg, sui saliscendi del Limburgo, ha anche conquistato il titolo mondiale nel 2012. Gilbert l’aveva già vinta nel 2010, precedendo Ryder Hesjedal, e nel 2011, beffando Joaquim Rodriguez. Sempre con la stessa tattica: anche quest’anno, nel giorno di Pasqua, ha scelto il tratto più duro del Cauberg, ultimo dei 34 strappi dell’Amstel, per involarsi precedendo di una manciata di secondi Jelle Vanendert. Alejandro Valverde, con Gilbert e Rodriguez uno dei tre grandi favoriti della corsa, ha ancora mancato l’obiettivo della vittoria finendo quarto. Quanto a Rodriguez, lo spagnolo come il lussemburghese Andy Schleck, si è dovuto arrendere prima ancora di combattere per una caduta dopo appena due ore di gara. Acciaccato Purito teme adesso di dover dare forfait alla prossima Liegi-Bastogne-Liegi che con la Freccia Vallona è il clou delle classiche delle Ardenne. Gilbert, che mercoledì scorso aveva già trionfato nella la Freccia del Brabante, vinta l’Amstel, punta a ripetere lo straordinario tris realizzato nel 2011.
A contrastarlo ci sarà sempre Valverde, l’eterno piazzato di questo inizio di stagione, che ha gia vinto due Liegi nel 2006 e 2008 e una Freccia Vallona nel 2006. Magari ci proverà Sagan, che quest’anno ha finora vinto solo l’Harelbeke. Ancora incerta la partecipazione di Cancellara.Tra gli italiani, che nella corsa della birra hanno avuto in Gasparotto – già vincitore dell’Amstel nel 2012 – il meglio piazzato all’ottavo posto, ci saranno (salvo defezioni dell’ultima ora) Nibali e Cunego che delusi dall’Amstel potrebbero rifarsi sulle Ardenne. Cunego peraltro ha già vinto una Amstel Gold Race nel 2005. Nibali, che ha il Tour come obiettivo stagionale, ha sfiorato il successo nella “Liegi” di due anni fa, bruciato sul traguardo dal kazako Maksim Iglinskij.