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CHAMPIONS LEAGUE – Tra Juventus e Atletico Madrid è già una finale

Testa e cuore. Questa sera (ore 20.45), in una vera e propria finale contro l’Atletico Madrid, la Juventus dovrà usare entrambi e se la prima dovrà essere fredda e calcolatrice, il secondo dovrà invece raggiungere temperature equatoriali. In gioco ci sono gli ottavi di Champions League, dunque buona parte della stagione bianconera.

“E’ il nostro primo obiettivo – ha confermato Massimiliano Allegri in conferenza stampa. – Faremo di tutto per raggiungerlo da primi nel girone, per noi sarebbe importantissimo in vista del sorteggio”. Il messaggio del tecnico livornese è forte e chiaro: guai ad accontentarsi di un pareggio. Che pure basterebbe per qualificarsi ma solo come secondi, il che complicherebbe non poco le cose in vista dei turni successivi. Ma anche l’assalto all’arma bianca sarebbe poco intelligente: l’Atletico potrebbe incattivirsi e, alla fine, i benefici andrebbero tutti all’Olympiacos, terzo incomodo impegnato in casa contro il Malmoe.

“A finire in Europa League non ci penso proprio – ha proseguito Allegri. – Ho una squadra forte e la partita dell’andata non mi preoccupa: a Madrid provammo a vincere e fummo puniti da un nostro errore. Questa volta però ci sarà il pubblico dalla nostra parte…”.

Anche secondo Marchisio, portato in conferenza stampa dal tecnico, lo Stadium dovrà recitare un ruolo piuttosto importante. “I tifosi scalderanno l’ambiente – ha spiegato il Principino. – E’ la partita più importante dell’anno, abbiamo lavorato tanto e bene per arrivare a questo punto. Fare gol all’Atletico è difficile ma dobbiamo provarci, con un 2-0 vinceremmo il girone”. Il coro dunque è unanime: la Juventus non giocherà per il pareggio ma proverà nell’impresa di vincere con due gol di scarto, conditio sine qua non per scavalcare gli spagnoli in classifica.

Obiettivo ambizioso, sia per il valore degli avversari (che però lontano da Madrid hanno già perso tre volte in stagione) che per il momento della squadra, apparsa un po’ a corto di ossigeno. Nel derby contro il Torino e a Firenze la Juve ha faticato più del solito ma questo non sembra preoccupare Allegri. Non a caso il tecnico bianconero ha fatto un turnover piuttosto massiccio, cosa che gli permetterà di schierare una squadra abbastanza fresca.

La certezza è il 4-3-1-2, di nuovo abito della casa dopo il 3-5-2 visto venerdì. Due i dubbi: il terzino sinistro e l’attaccante da affiancare a Tevez. Per la prima maglia il favorito è Padoin, un po’ perché ha riposato a Firenze e un po’ per le condizioni tutt’altro che smaglianti di Evra. In difesa, assieme al tuttofare ex Atalanta, ci saranno Lichtsteiner, Bonucci e Chiellini, per una vera e propria diga a protezione di capitan Buffon. A centrocampo nessun ballottaggio con Pirlo, Pogba, Marchisio e Vidal in campo contemporaneamente.

Là davanti, oltre all’intoccabile Tevez, c’è il solito ballottaggio tra Llorente e Morata. Qui è questione di sensazioni: lo spagnolo “grande” piace di più al tecnico per tutta una serie di motivi (anzitutto tattici), quello “piccolo” morde il freno, inoltre il suo cuore madridista vivrebbe il match come un vero e proprio derby. “E’ probabile che li userò tutti e due” ha glissato Allegri, il che fa pensare a Llorente dall’inizio e a Morata in corso d’opera.

“Noi non faremo calcoli, giocheremo per vincere come sempre” hanno spiegato in coro Simeone e Koke dall’angolo colchonero. Visti i precedenti c’è da credergli, ecco perché la Juve dovrà fare molta attenzione. Giusto provare a raccogliere il massimo, ci mancherebbe, ma se le cose non dovessero mettersi benissimo anche un punticino sarebbe ben accetto. Testa fredda e cuore caldo, per l’appunto. 

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