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Casa, cedolare secca 2015: ecco come funziona

I padroni di casa che affittano immobili ad uso abitativo hanno una ragione più degli altri per segnare sul calendario la data del 16 giugno. Quel giorno, infatti, scadrà il termine per pagare non solo l’Irpef e gli acconti di Imu e Tasi, ma anche il saldo e l’eventuale prima rata della cedolare secca, ovvero l’imposta sostitutiva e opzionale sui redditi da locazione abitativa che esenta dal pagamento dell’Irpef (addizionali incluse) e delle imposte di registro e di bollo sul contratto d’affitto.

1. LE ALIQUOTE

Il decreto casa trasformato in legge nel maggio 2014 ha abbassato l’aliquota della cedolare secca sugli affitti a canone concordato dal 15 al 10% nel quadriennio 2014-2017 (la riduzione è però valida solamente nei comuni ad alta tensione abitativa e in quelli che hanno dichiarato lo stato di emergenza nei cinque anni precedenti l’entrata in vigore del provvedimento). Sui contratti a canone libero, invece, l’aliquota è rimasta al 21%.

2. LA MISURA DELL’ACCONTO

L’acconto è pari al 95% dell’imposta dovuta per l’anno precedente, e non al 100%, come nel caso dell’Irpef.

3. IN QUALI CASI NON SI PAGA L’ACCONTO

L’acconto non è dovuto in due casi: 

1) nel primo anno di esercizio dell’opzione per la cedolare secca, dal momento che manca la base imponibile di riferimento, ovvero l’imposta sostitutiva dovuta per il periodo precedente;

2) se la cedolare per l’anno precedente non supera i 51,65 euro.

3. RATA UNICA O DOPPIA PER VERSARE L’ACCONTO

Lo schema per il pagamento è analogo a quello dell’Irpef:

– se la somma dovuta non supera i 257,52 euro si è tenuti a effettuare un solo versamento entro il 30 novembre;

– se invece l’importo è superiore a 257,52 euro sono previste due rate: la prima si paga entro il 16 giugno ed è pari al 40% dell’acconto (si deve perciò calcolare il 40% del 95% dell’importo totale), mentre la seconda deve essere versata entro il 30 novembre a copertura del restante 60% (sempre del 95% dell’importo totale).

4. IL SALDO

Il saldo si paga entro il 16 giugno dell’anno successivo a quello cui si riferisce, oppure entro il 16 luglio con una maggiorazione dello 0,40%.

5. I CODICI TRIBUTO PER IL MODELLO F24

Per versare la cedolare secca con il modello F24 bisogna indicare uno dei seguenti codici tributo:

– acconto prima rata: 1840
– acconto seconda rata o unica soluzione: 1841
– saldo: 1842

Leggi su FIRSTonline “Imu 2015 e Tasi 2015: guida in 7 punti”

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