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Carige, l’aumento di capitale sale a 700 milioni. Credem: utile +31%

Non solo Mps: anche l’altra banca italiana bocciata agli stress test della Bce, la ligure Carige, ha annunciato la necessità di alzare l’importo dell’aumento di capitale in arrivo. In questo caso, l’incremento è da 650 a 700 milioni di euro. L’istituto fa sapere inoltre di aver chiuso l’esercizio 2014 con perdite di pertinenza della capogruppo per 543,6 milioni, contro il rosso di 1,76 miliardi del 2013. Al netto delle componenti non ricorrenti, le perdite ammontano a 253,6 milioni.

L’anno scorso l’istituto ha contabilizzato rettifiche di valore sui crediti per 646,9 milioni. A livello patrimoniale, il common equity tier 1 al 31 dicembre 2014 si attestava all’8,4% ed è atteso “in significativo miglioramento, al 12% circa”, per effetto delle prossime operazioni, che prevedono, oltre all’aumento di capitale, la cessione del credito al consumo Creditis (per il quale sono state avviate trattative in esclusiva con Apollo), la vendita di Cesare Ponti (sono state selezionate quattro controparti cui verrà chiesto di presentare offerte vincolanti) e il closing della vendite delle assicurazioni a 310 milioni al fondo Apollo.

Di tutt’altro segno i conti del Credito Emiliano, che ha chiuso il 2014 con un utile consolidato in crescita del 31%, a 151,8 milioni. Il margine di intermediazione è migliorato del 7,3%, a 1,068 miliardi, grazie al +5,3% del margine finanziario (490,8 milioni) e al +9,2% del margine servizi (577,5 milioni). Il risultato lordo di gestione è aumentato dell’8,2% a 413,5 milioni. Gli accantonamenti per rischi ed oneri ammontano a 8,2 milioni di euro (11,5 milioni a fine 2013). Le rettifiche nette di valore su crediti sono in calo del 4,5% e si attestano a 114,9 milioni(120,3 milioni nel 2013).

Quanto ai ratio patrimoniali calcolati sulla controllante Credemholding, sono pari all’11,1% per quanto riguarda il common equity tier 1 ratio (10,4% fully phased) e all’11,8% per il Total capital ratio, “influenzato negativamente da un’interpretazione prudenziale, secondo la nuova normativa, circa la computabilità di emissioni subordinate a progressivo ammortamento emesse successivamente alla fine del 2011, pari a circa 270 milioni di euro” per il gruppo. 

“Nel 2015 – ha commentato il direttore generale Adolfo Bizzocchi – l’obiettivo è proseguire la crescita organica per linee interne, focalizzandoci principalmente sull’incremento delle quote di mercato mantenendo comunque un adeguato livello di redditività”.

Intanto, a metà mattina il titolo in Borsa di Carige cede il 2,64%, a 0,0627 euro, mentre quello di Credem guadagna lo 0,4%, a 6,61 euro.

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