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CAMPIONATO SERIE A – Tra Juve e Roma è già duello: vincono e vanno in testa, ora la Champions

Pari in tutto. Nella posizione di classifica, nei punti, nei gol fatti (3 a testa) e in quelli subiti (casella immacolata per entrambe). Juventus e Roma ricominciano da dove si erano fermate: vincendo. Lo fanno in modo diverso e, soprattutto, contro avversari diversi ma anche in questo, a guardar bene, il bilancio è in perfetta parità. Alla prima giornata infatti erano stati i bianconeri ad affrontare un avversario più abbordabile mentre i giallorossi se l’erano vista contro la temibile Fiorentina di Montella. Ieri ruoli invertiti, con i campioni d’Italia a ricevere la tignosa Udinese di Stramaccioni e la Roma sul campo del neopromosso Empoli.

La prima pagina, in questo caso, spetta alla Signora, capace di stritolare i friulani proprio come ai tempi di Conte. Ecco, attendevamo al varco Massimiliano Allegri (e con noi tutto il popolo bianconero) e la risposta è stata decisamente positiva. La sua Juve gioca benissimo proprio come quella dell’illustre predecessore: i maligni lo dicono col sorriso, lasciando intendere che i motivi di tali prestazioni siano da ricercare proprio nel lavoro di Conte, ma questa è una nota di merito. Perché rivoluzionare una macchina quasi perfetta, capace non più tardi di quattro mesi fa di vincere il terzo consecutivo polverizzando ogni sorta di record? Cambiare tanto per farlo non ha nessun senso e infatti i bianconeri volano.

Ora però sono in grado di strapazzare gli avversari anche con le seconde linee, decisamente più forti di un anno fa. Pereyra ed Evra per esempio hanno debuttato allo Stadium con una personalità devastante, non facendo per nulla rimpiangere Vidal e Asamoah. Lo stesso discorso vale per Caceres e Marchisio, rispettivamente schierati al posto di Barzagli e Pirlo, un po’ meno per Ogbonna ma d’altronde non si può avere tutto. Turno forzato invece per Tevez e anche qui c’è da capire il buon Allegri: neanche 8 minuti di gioco e l’Apache ha timbrato il cartellino, indirizzato subito sulla strada giusta il match.

L’Udinese nel primo tempo non è praticamente esistita e se il risultato è rimasto in bilico è stato solo grazie all’imprecisione della Juve. Nella ripresa invece i ritmi sono leggermente calati e per poco la Signora non ha rischiato la beffa. Quando Bubnjic ha segnato lo Stadium è stato percorso da un brivido, ma il guardalinee è stato bravissimo (e fortunato) ad annullare per un fuorigioco millimetrico. Pericolo scampato e poco dopo (75’) è arrivato il 2-0 di Marchisio, che ha così impreziosito l’ottima partita con un bel destro da fuori area. “Abbiamo giocato bene e concesso poco – il pensiero di Allegri. – Dobbiamo però migliorare la gestione della gara, non si può sempre attaccare al massimo della velocità. Quando sei in vantaggio bisogna anche saper amministrare”.

In questo sembra leggermente avanti la Roma di Garcia, capace di espugnare Empoli nonostante un turnover piuttosto massiccio. Altro che testa solo al campionato, come dichiarato dal tecnico francese alla vigilia, le scelte di formazione (fuori Totti, Gervinho e Iturbe, dentro Destro, Ljajic e Florenzi) hanno dimostrato il contrario. Non a caso i giallorossi hanno offerto una prestazione ordinaria, senza infamia e senza lode, ma del tutto sufficiente per vincere e gestire al meglio le forze in vista dell’impegno europeo. A decidere è stato un autogol del portiere Sepe, che ha deviato nella propria porta un destro di Nainggolan finito sul palo, ma con un pizzico di precisione in più il risultato poteva anche essere più rotondo. Maicon ha infatti avuto sul destro due occasionissime per segnare, per il resto la partita è stata gestita senza troppi patemi. “La cosa essenziale erano i tre punti e sono arrivati – ha sorriso soddisfatto Garcia. – Sei punti su sei sono un buon inizio, anche se la Juve resta favorita. Ora sì che possiamo pensare alla Champions”.

Già, perché in settimana arriverà la coppa dalle grandi orecchie e cominceremo a capire qualcosa in più sull’effettivo valore delle “capoliste”. Inizierà la Juve martedì sera contro il Malmoe, chiuderà la Roma mercoledì contro il Cska Mosca. E forse, almeno per una volta, entrambe potranno augurarsi la vittoria della rivale. 

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