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Campionato Serie A: la Roma vince e torna capolista, il mal di trasferta ferma la Lazio

La Roma si riprende la vetta. La vittoria sull’Udinese vale il primato in classifica a spese dell’Inter, neanche a farlo apposta prossima avversaria nel big match di sabato prossimo. A San Siro non si deciderà nulla di definitivo ma certo i giallorossi potrebbero dare un segnale bello forte a tutto il campionato. Vittoria netta quella dell’Olimpico, molto più di quanto non dica il 3-1 finale. 

Si sa che la Roma ama specchiarsi in sé stessa ma in serate così, al netto dello spettacolo offerto nonostante calendario e assenze, non è proprio il caso di analizzare il “capello”. “Sono contento perché ho visto l’approccio giusto – ha spiegato Garcia. – Abbiamo alzato subito il ritmo e giocato in modo semplice, mi piace molto l’atteggiamento della squadra.”

Molto soddisfatto il tecnico francese, d’altronde c’è da capirlo. Con le delicatissime (e dispendiose) trasferte di Leverkusen e Firenze alle spalle e quella imminente di Milano, il tecnico doveva gestire assenze (De Rossi e Salah) ed energie senza però rinunciare al risultato. C’è riuscito alla perfezione grazie alle cosiddette “seconde linee”, su tutte Maicon. Il brasiliano, fin qui mai protagonista in stagione, ha regalato una prova in stile vecchi tempi: assist per l’1-0 di Pjanic (4’) e gol dopo una splendida azione personale (9’). 

E così, con un inizio del genere, il match si è messo subito in discesa tanto da permettersi il lusso di rimandare più volte la terza reta, quella che avrebbe chiuso ogni discorso. Non può essere un caso che l’abbia trovata proprio Gervinho (63’): l’ivoriano, contestatissimo a inizio stagione e ieri sommerso dagli applausi del popolo giallorosso, fotografa alla perfezione la metamorfosi della Roma. 

Il gol dell’Udinese (Thereau al 77’) è risultato utile solo per il tabellino, oltre che per ribadire come i giallorossi, anche al termine di prestazioni belle e convincenti, concedano sempre qualcosa di troppo. Problemi così, ad ogni modo, vorrebbero averli in tanti. 

La Lazio per esempio, costretta, ancora una volta, a fare i conti con l’ormai celebre mal di trasferta. Anche a Bergamo, come a Verona, Napoli e Reggio Emilia, i biancocelesti hanno mostrato il loro volto peggiore. Il 2-1 finale lascia l’amaro in bocca per due motivi: la rimonta subita e il passo indietro in classifica. I punti restano 18, 2 in più di quel Milan che, domenica sera, verrà all’Olimpico per provare il clamoroso sorpasso. 

“E’ un’occasione persa – il commento amaro di Pioli. – Potevamo vincere ma non l’abbiamo fatto perché abbiamo commesso troppi errori”. La maledizione trasferta sembrava poter essere superata dopo che, al 16’, Biglia aveva beffato Sportiello con una splendida punizione. Poi però è cresciuta l’Atalanta che prima ha trovato il pareggio su autogol di Basta (69’, propiziato da un’azione sulla sinistra di Gomez) e poi il clamoroso 2-1 con un gran destro dello stesso argentino. 

Capitale a due facce insomma e tra meno di due settimane sarà derby; prima però ci sarà la sfida incrociata con Milano, che potrebbe dare risposte importanti sulle reali ambizioni delle due squadre.

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