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CAMPIONATO DELLE MILANESI – L’Inter cerca la riscossa con il Carpi, il Milan la fallisce a Empoli

Missione fallita. Sul campo dell’Empoli il Milan non va oltre un pareggio che serve a poco, se non ad alimentare i rimpianti per una stagione sempre più anonima. I rossoneri restano così al sesto posto e oggi, oltre a veder scappare quelle che stanno davanti, rischiano di essere sorpassati anche dal Sassuolo. Altro che aggancio alla Roma e sogni di gloria, la squadra di Mihajlovic ha mostrato i soliti limiti di gioco e personalità, facendo registrare un netto passo indietro rispetto alla gara con la Fiorentina. “Eravamo venuti qui per vincere, mi dispiace molto non esserci riuscito – ha spiegato il tecnico rossonero in conferenza stampa. – Quando vai in vantaggio per due volte non puoi farti raggiungere, ci sono mancati cinismo e cattiveria. Il risultato è giusto, l’Empoli e Giampaolo meritano i complimenti”. La tanto agognata svolta, insomma, non c’è stata e questo nonostante un inizio più che promettente, sulla falsa riga di quanto visto domenica scorsa. Proprio come contro la Fiorentina i rossoneri sono passati subito in vantaggio con Bacca, bravo a sfruttare un lancio di Antonelli e a freddare Skorupski (8’). Sul gol pesa un errore dell’assistente: il colombiano, seppur di poco, era in posizione irregolare e andava fermato dalla bandierina. Ma il Milan non ha saputo sfruttare il regalo e al 32’, dopo aver colpevolmente abbassato il baricentro, ha subito il pareggio da Zielinski, lanciato splendidamente da Saponara (chissà quanti rimpianti dalle parti di via Aldo Rossi) a tu per tu con Donnarumma, a dire il vero tutt’altro che esente da colpe. A inizio ripresa la ruota tornava a girare dalla parte dei rossoneri: un rimpallo Tonelli-Niang mandava in porta Bonaventura per un tap in facile facile che valeva il 2-1 (48’).

Partita in ghiaccio? Assolutamente no. Ancora una volta la squadra di Mihajlovic si abbassava e, puntualmente, l’Empoli trovava il pari con Maccarone, lesto a sfruttare la respinta di Donnarumma per il 2-2. Sinisa tentava di vincere inserendo Balotelli e Boateng ma i toscani reggevano bene, sfiorando anzi il 3-2 con una sassata di Zielinski uscita di pochissimo. L’Inter resta lontana e oggi, a meno di clamorosi colpi di scena, potrà allungare ulteriormente, portando a 10 i punti di vantaggio sui cugini. I nerazzurri dovranno battere il Carpi a San Siro (ore 15), impresa tutt’altro che proibitiva nonostante la serie positiva degli emiliani, reduci da 2 vittorie consecutive con Udinese e Sampdoria. “E’ una partita dura, tutti pensano che sia facile ma non lo è – il pensiero di Roberto Mancini. – Dobbiamo assolutamente tornare a vincere, serve una grande prestazione come quella di Napoli”. In effetti qualsiasi risultato diverso dalla vittoria sarebbe un fallimento, senza se e senza ma. Le ultime partite (2 sconfitte, 1 pareggio e 1 sola vittoria) hanno allontanato i nerazzurri dalla vetta ma tutto è ancora possibile, a patto di tornare a prendersi il bottino pieno. “I passaggi a vuoto con Lazio e Sassuolo non ci volevano, sono errori che abbiamo pagato a caro prezzo – ha spiegato Mancini. – Ora però dobbiamo recuperare, nessuno, ad eccezione della Fiorentina, ci ha messo sotto e questo ci deve dare grande consapevolezza”. Il messaggio è forte e chiaro: non bisogna guardarsi le spalle ma chi sta davanti, nel tentativo di riprendere il comando. Perché il campionato è ancora lungo e gli scenari, complice il mercato, potrebbero anche cambiare. I nerazzurri osservano con ansia la trattativa tra Guarin e i cinesi dello Jiangsu, consapevoli che un accordo permetterebbe l’acquisto di un centrocampista (Soriano) e un attaccante esterno (Lavezzi).

“Ho un debole per Freddy però capisco che un giocatore possa volersene andare per mancanza di stimoli – il pensiero del Mancio. – Lavezzi? E’ un giocatore valido, lo volevo già al City ma poi lui andò a Parigi. Non penso possa arrivare ora ma a giugno potrebbe aiutarci”. In realtà il Pocho ha già la valigia in mano e aspetta con ansia le mosse di Ausilio, a sua volta in attesa di incassare l’assegno dello Jiangsu. A questo però si penserà solo da domani, possibilmente con 3 punti in più in classifica. Mancini potrebbe lasciare a riposo il diffidato Miranda (domenica c’è il derby) e confermare il buon Juan Jesus visto a Napoli al fianco di Murillo, con D’Ambrosio e Alex Telles sulle fasce. A centrocampo si rivedrà Felipe Melo, di rientro dopo le 3 giornate di squalifica, assieme a Brozovic e a uno tra Medel (favorito) e Kondogbia. In attacco sicuri di giocare Icardi e Ljajic, per l’altra maglia Jovetic sembra in vantaggio su Perisic. Castori andrà a caccia dell’impresa con il solito 4-4-1-1: Belec in porta, Zaccardo, Romagnoli, Suagher e Letizia in difesa, Pasciuti, Crimi, Bianco e Di Gaudio a centrocampo, Lollo sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Mbakogu. 

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