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Camfin ai soci: sovrapprezzo Opa 2013 a una no-profit

In occasione dell’Opa obbligatoria sulle azioni ordinarie Camfin Spa (promossa nel giugno 2013 da Lauro61 Spa, poi fusa per incorporazione nella stessa Camfin) Consob aveva disposto la rettifica del prezzo, da 0,80 a 0,83 euro per azione, facendo salire l’esborso complessivo di circa 8,5 milioni di euro.

La decisione era stata successivamente annullata dal Consiglio di Stato, che, accogliendo i ricorsi presentati tra gli altri dalla Marco Tronchetti Provera & C. Spa, aveva giudicato non sussistenti le condotte contestate dall’Autorità.

Per questa ragione, il Cda di Camfin ha deciso di invitare gli azionisti che avevano beneficiato dell’aumento a devolvere le somme ricevute in eccesso a un’associazione non-profit per la ricerca che sarà individuata e comunicata da Camfin agli stessi azionisti. Circa l’80% dell’importo richiesto arriverà società o investitori istituzionali allora azionisti.

Lauro 61 riuniva al suo interno Nuove Partecipazioni (controllata da Marco Tronchetti Provera), Clessidra, Unicredit e Intesa. L’Opa diede il via al riassetto che consentì l’uscita dalla catena di controllo di Pirelli della famiglia Malacalza, con un’operazione in cui Consob vide una collusione fra gli azionisti decidendo per un rialzo del prezzo dell’Opa di 3 centesimi per azione. Una decisione annullata dal Consiglio di Stato che ha così messo la parola fine alla vicenda.

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Categories: Finanza e Mercati